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Costruttore Scuola Radio Elettra
Modello Non specificato
Anno di costruzione 1970 circa
Valvole montate Nessuna
Alimentazione 110-220 Vca
Dimensioni 23x17x8

 
NOTA: 

Questo provavalvole era prodotto nel corso degli anni '70 dalla Scuola Radio Elettra di Torino e veniva venduto in quel periodo essenzialmente in kit come integrazione alla strumentazione fornita con il corso "Radio Stereo Transistors". Per utilizzare questo apparecchio era necessario collegarlo al tester (sempre S.R.E.) da utilizzare come semplice milliamperometro (1mA f.s.). La bontà del tubo in esame veniva fornita da una apposita indicazione sulla sua scala.


Vista d'insieme del provavalvole e del tester, misuratore predisposto a suo naturale corredo. Entrambi gli strumenti sono stati da me assemblati intorno alla metà degli anni 70, mentre il tester faceva parte del corso Radio Stereo il provavalvole invece è stato acquistato in un secondo tempo. Si tratta di strumenti indispensabili in un laboratorio, chiaramente per quegli anni e sopratutto quando ci sia la necessità di lavorare esclusivamente su di un radioricevitore a valvole.

 

Immagine del pannello frontale del provavalvole. Si può notare sulla sinistra, sopra il cambiatensione il selettore di tensioni da applicare al filamento del tubo in esame.  I valori potevano andare da 1,4V (tubi serie DYxx) fino a 48V (tubi serie ULxx). Il communtatore "FUNZIONI" aveva lo scopo di selezionare il tipo di test, partendo da una prova di isolamento tra gli elettrodi fino all'emissione con verifica dell'amplificazione del tubo. In basso i selettori a levetta permettevano di impostare i piedini sullo zoccolo selezionato (Z1-Z7).

Come tutti i provavalvole di questo mondo indispensabile al loro utilizzo è il manuale fornito, IMPORTANTISSIMO, senza il quale non è possibile in alcun modo effettuare alcun test. Il potenziometro TARATURA infatti doveva essere impostato ad un certo valore leggendo sul manuale l'indicazione riferita al tipo di tubo in esame. I vari zoccoli poi (Z1-Z7) permettevano di alloggiare il tipo di valvole, octal, rimlock, noval e così via.

Esistevano poi le boccole C - A - P10 da utilizzare per quelle valvole dove un elettrodo era sul capuccio, tipo DY88. Le boccole in basso a destra invece erano da collegare all'ingresso del tester, da utilizzare come misuratore, posto sulla portata di 1mA cc f.s.



Sullo strumento misuratore esterno (il tester) infatti oltre alle varie scale volt-ohm-amperometriche era presente una apposita scala utilizzata per verificare lo stato di bontà del tubo sotto esame. La zona rossa corrispondeva a valvola esaurita, al centro una zona intermedia dove il tubo poteva essere utilizzato ma in applicazioni non troppo critiche e sulla destra una zona verde indicante il tubo in perfette condizioni di emissione termoionica.

La prova di emissione avveniva semplicemente accendendo il filamento del tubo in esame e  tramite una polarizzazione di griglia fissa, verificando la corrente di placca, il tutto alimentando la valvole con una tensione anodica di circa 80V. Tutto molto semplice, vero? Infatti anche TROPPO semplice...



Purtroppo infatti questo tipo di provavalvole pur nella sua semplicità soffriva di una progettazione che non teneva conto del fatto che durante l'esame di tubi con un coefficente di amplificazione troppo grande questi potevano facilmente autooscillare dando indicazioni completamente erronee sullo strumento. (Generando inoltre disturbi in RF a iosa!). Provare valvole del tipo EF86 piuttosto che ECC85 era una vera impresa, talvolta bastava avvicinare una mano al tubo per vedere schizzare impazzito in fondo scala lo strumento. Come potete facilmente vedere dallo schema elettrico originale infatti non erano presenti minimamente nè condensatori di disaccopiamento nè impedenze di arresto AF. Per ovviare a tutto questo ho dovuto aggiungere sul selettore funzioni un banalissimo filtro composto da una bobina ed un condensatore di fuga. (dettaglio nella foto qui a lato) Fatta questa modifica il provavalvole è stato utilizzato in seguito per anni senza alcun problema. Ancora adesso lo riutilizzo sopratutto per le prove di isolamento tra elettrodi di valvole con comportamenti anomali. Se volete vedere come e' stata effettuata la modifica potete cliccare QUI.

 

Quella qui a fianco è una immagine del tester fornito in kit insieme al corso "RSST" (come era chiamato allora). Veniva utilizzato come normale misuratore di tensioni - correnti - resistenze. L'uso con il provavalvole era una funzione "estesa" dello strumento. Si tratta di uno miliamperometro con una resistenza non elevatissima (10.000 ohm/volt in continua) ma nel complesso (a suo tempo) utilizzabilissimo. La bassa resistenza interna era un problema sopratutto quando si dovevano misurare tensioni tipo il C.A.V. , dove anche un assorbimento minimo da parte dello strumento poteva alterare la misura stessa. Per pura cronaca il C.A.V. (Controllo Automatico del Volume) è quel segnale negativo che nei ricevitori permette di modificare l'amplificazione dei primi stadi in funzione dell'ampiezza del segnale ricevuto. Nei supereterodina a valvole veniva generato estraendo dal diodo rivelatore del segnale in media ferquenza la componente continua. Questa tensione poi tramite una rete RC, veniva applicata alla griglia della prima valvola, che essendo un tubo a pendenza variabile modificava la sua amplificazione in funzione dell'intensita del segnale ricevuto. Il tutto serviva per eliminare quel fastidioso effetto di "fading" o variazione del volume di ascolto passando da una stazione locale ad una distante.



Vista interna dello strumento tester. Il tutto era assemblato (in kit) tramite l'uso di un circuito stampato rigorosamente in bachelite (la vetronite era molto più costosa) e sostanzialmente solo con componenti passivi. Nella immagine non è visibile il portapila (posto sul retro del contenitore) utilizzato nelle portate ohmetriche di misurazione delle resistenze.

Si trattava nel complesso di uno strumento non molto preciso, con una sensibilita' mediocre ma comunque indispensabile in tutta quella serie di misurazioni necessarie durante gli interventi su apparecchi a valvole. In quegli anni la Scuola Radio Elettra ne forniva un altro, insieme al corso "TV" era di tipo elettronico e montava una valvola ECC85. In questo caso avendo una impedenza di ingresso molto alta lo strumento non andava a modificare lo stadio in esame durante le misurazioni.

Nei circuiti C.A.V. (Controllo Automatico del Volume) di tutti i ricevitori infatti si trovano tensioni negative molto piccole con correnti irrisorie, tendando di effettuare misurazioni con strumenti passivi come questo tester il carico stesso dello strumento rendera' impossibile ogni misurazione, anzi il piu' delle volte disturbera' il funzionamento del circuito stesso.. Oggigiorno con i tester digitali, anche il piu' scadente made in china, questo inconveniente non e' piu' possibile, si tratta di strumenti con resistenze d'ingresso dell'ordine delle decine di megaohm.


Immagine del provavalvole durante la prova di accensione di una PCL82. Questo strumento era anche e sopratutto molto utile per verificare l'isolamento interno degli elettrodi. Infatti non era raro trovare valvole con collegamenti interni in corto circuito, tipicamente tra griglia e catodo. Chiaramente questo apparecchio non era e non è in grado di competere con strumenti di "marca" e di ben altro costo, ma pur nella sua semplicità l'ho sempre trovato uno strumento molto utile.
 

A grande richiesta adesso e' possibile scaricare la versione originale del MANUALE PROVAVALVOLE SCUOLA RADIO ELETTRA relativo a questo modello, ovvero la versione a levette.

Potete cliccare QUI oppure sulla immagine a lato.

Si tratta di un documento in formato PDF delle dimensioni di circa 16Mb, e' abbastanza grande perche' l'ho scannerizzato con una alta risoluzione.


 

 


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