In questa sezione potete trovare alcuni dispositivi
elettronici utilizzati in apparecchi radioelettrici di svariati
anni fa. Chiaramente si tratta di componenti non più utilizzati
da decenni ed in taluni casi anche difficilmente reperibili sul
mercato. L'ultima sezione di questa pagina invece riguarda la
descrizione di come è realizzato e fatto dentro un normalissimo
pentodo di potenza..
(E' possibile cliccare su ogni immagine
per ingrandirla.)
Triodo
di potenza
Quello qui a lato e' un tubo della EIMAC
che mi e' capitato di fotografare recentemente in un mercatino.
Si tratta di un poderoso triodo impiegato unicamente negli stadi
finali di trasmettitori di media potenza. Il raffreddamento
e' ad aria forzata, per dare una idea delle sue caratteristiche
basti pensare che in classe AB2 riesce ad erogare qualcosina
come 10.000W in antenna (!)
La frequenza massima di funzionamento e' circa
110Mhz, riesce a ragiungere le VHF per via della sua costruzione,
anche il filamento e' stato realizzato di forma cilindrica proprio
per diminuire al massimo le dannose capacita' parassite.
I due anelli di metallo alla base sono il catodo ed un capo
del filamento, questo tipo di valvole infatti sono tutte ad
accensione diretta, ovvero il filamento funge anche da catodo,
un po' come nelle primissime valvole raddrizzatrici (tipo la
80). Qui solo per accendere il filamento sono necessari 7V con
una corrente di oltre 50 Ampere..
La serie 3CXxxx della Eimac e' molto famosa, si parte dalle
piccole valvole da 100W fino ad arrivare a giganti che venivano
trasportati con i muletti.
Una descrizione dettagliata delle sue caratteristiche e' scaricabile
QUI
Pentodo
di potenza
Altro esemplare di tubo impiegato negli stadi
finali dei trasmettitori, in questo caso e' una valvola di vecchia
progettazione, costruita dalla Eimac, una grossa azienda americana
specializzata in valvole di media e grande potenza.
Questo e' un pentodo a fascio, ha come limite di funzionamento
i 30Mhz, quindi veniva impiegato nei trasmettitori broadcast
nella gamma delle onde corte.
Anche in questo caso il raffreddamento avviene per circolazione
forzata di aria, fatta passare attraverso le feritoie che si
vedono nella parte superiore.
Una descrizione dettagliata delle sue caratteristiche
e' scaricabile QUI
Diodi
rettificatori
Tre generazioni di rettificatori a confronto.
La prima sulla sinistra è una valvola U12 raddrizzatrice
a doppia semionda (anno 1936),
al centro un rettificatore al selenio (anno
1950) e sulla destra un moderno diodo al silicio (anno
2000). Il compito comunemente svolto da questi componenti,
seppur appartenenti ad epoche differenti, è unicamente
quello di rettificare la tensione alternata proveniente dalla
rete-lute (220V) in una tensione pulsante monodirezionale. Quest'ultima
verrà poi inviata ai condensatori elettrolitici di filtro
che avranno il compito di renderla perfettamente continua e
quindi adatta per alimentare i vari stadi del ricevitore, o
più generalmente, dei dispositivi posti a valle di questo
stadio che viene comunemente chiamato "alimentatore".
Antenna
a quadretto
Curioso e singolare componente trovato casualmente
(!..!) all'interno di un ricevitore telefunken smontato dal
sottoscritto durante le fasi di restauro. L'oggetto misterioso
altro non è che una antenna "a quadretto" da appendere
al muro costruita da una ditta fiorentina intorno al 1935-1940.
In pratica il quadretto, dipinto
a mano nascondeva al suo interno una serie di
spirali metalliche che fungevano da antenna per le gamme delle
onde medie e corte. La cornice in legno e rafia è
stata peraltro impreziosita con intorno un motivo realizzato
con semplice spago.
Mini...
valvola
La valvola che vedete raffigurata qui accanto
è una CV3929, un mini-pentodo utilizzato nei radioricevitori
portatili costruiti intorno agli anni 50. E' il più piccolo
tipo di valvola mai costruita per impieghi "civili". Questo
tubo in particolare veniva impiegato come amplificatore negli
stadi a 10,7Mhz tipici della modulazione di frequenza. La particolarità
di queste valvole oltre ad essere il sistema di montaggio che
prevedeva direttamente i reofori a saldare senza zoccolo erano
le bassissime tensioni di funzionamento con anodiche di appena
60-80V.
Circuito
integrato ??
Quello che vedete raffigurato (molto ingrandito)
nella immagine qui a sinistra potete considerarlo l'antenato
dei moderni circuiti integrati... In alcuni radioricevitori
prodotti dopo la guerra nelle sezioni di media frequenza, al
posto dei comuni componenti discreti talvolta venivano impiegati
questi "blocchi" di reti resistivo-capacitive contenenti al
loro interno la rete già pronta per essere utilizzata.
Per lo più contenevano di tre, quattro resistenze impegate
nel controllo automatico di guadagno (CAG) ed al massimo un
condensatore di bassa capacità. Resistenze tra le altre
cose abbastanza...gracili e fonte di inspiegabili malfunzionamenti
del ricevitore.
Occhio
magico 6E5 GT
Componente utilizzato come rivelatore di sintonia
negli apparecchi più pregiati costruiti dopo il 1940.
Sulla parte superiore del tubo (rivolta all'esterno del mobile)
un settore circolare ricoperto di fosfori verdi indicava, in
funzione della sua ampiezza, la esatta centratura della stazione
sintonizzata. All'interno del tubo era presente inoltre anche
un piccolo triodo con il compito di amplificare la debole tensione
negativa proveniente dal circuito CAG (controllo automatico
di guadagno) Spesso valvole di questo tipo venivano impiegate
anche in alcuni registratori a nastro per controllare il livello
di registrazione ed evitare di andare incontro a distorsioni
dell'audio dovute ad un segnale applicato all'ingresso troppo
forte.
Esistono poi altri anche tanti altri tipi e
modelli di "occhi magici" funzionanti esattamente con lo stesso
sistema, dove però la parte fosforescente visibile anzichè
essere un settore circolare viene visualizzata come una linea
retta, (valvola tipo EM84). Ancora oggi ho visto alcuni progetti
di amplificatori a valvole dove i VU Meter vengono realizzati
con questo tipo di tubi, così da avere un aspetto ancora
più "vintage".
Tubo del
tipo VT179
Queste valvole venivano utlilizzate esclusivamente
in apparecchi militari nel corso della seconda guerra mondiale.
I loro filamenti erano per lo più alimentati a bassa
tensione ed avevano la particolarità di avere in vetro
anche lo zoccolo, solitamente realizzato in bachelite. Con la
fine della guerra sono diventate praticamente inutilizzate e
si trovano solo all'interno di apparati U.S. ARMY di provenienza
surplus.
Rivelatore
a galena (Baffo di gatto)
Veniva utilizzato nella vecchie radio "a galena"
come separatore della portante audio da quella a radiofrequenza.
Oggigiorno è stato sostituito prima dal comune diodo
al germanio, poi da appositi circuiti integrati. Il curioso
nomignolo "a baffo di gatto" è dovuto alla forma del
filo che, mosso manualmente da un lato, permetteva di trovare
a.. tentativi il punto dove il cristallo di galena riusciva
ad ottenere la migliore ricezione. Quello che vedete raffigurato
è un esemplare in mio possesso, comunque una imitazione
dell'originale dell'epoca.
Valvola
tipo DY97
Parentesi..valvolare dedicata ad una valvola
utilizzata unicamente all'interno di apparecchi televisivi costruiti
intorno agli anni 60. In pratica si tratta di un banalissimo
diodo raddrizzatore (singola semionda) impiegato per raddrizzare
l'alta tensione necessaria al funzionamento del cinescopio.
L'alto grado di isolamento dei suoi elettrodi e la placca connessa
direttamente sul cappuccio per evitare archi voltaici permettevano
che questa valvola fosse in grado di raddrizzare tensioni dell'ordine
dei 10-15.000V, chiaramente con una corrente erogata dell'ordine
dei milliampere.. La nota curiosa è che l'accensione
del filamento avveniva a bassa tensione (1,5V) tramite una semplice
spira di filo avvolta sul toroide del trasformatore finale di
riga. Sarebbe stato impensabile infatti per motivi di sicurezza
portare direttamente al tubo la tensione proveniente dal circuito
principale di accensione dei filamenti di tutte le altre valvole.
Occhio
magico DM70
Questa mini valvola, sempre un occhio magico,
veniva utilizzata spesso come indicatore di registrazione
in magnetofoni (tipicamente marca Geloso), oppure come indicatore
di sintonia in radioricevitori. Come funzionalità è
assolutamente identica alla 6E5 descritta più sopra,
l'unica differenza è puramente estetica. Qui infatti
abbiamo un indicatore verde fatto a punto esclamativo (!)
dove la lunghezza dell'asta era funzione del segnale applicato
in ingresso.
Avete
pagato il canone?
La curiosa immagine riprodotta qui a sinistra
mi è stata gentilmente inviata da Corrado, anche lui
un appassionato di radio antiche. Uno dei ricevitori in suo
possesso, un DUCATI RR- 3411 come si vede è stato
addirittura...piombato..!
Su questo apparecchio a suo tempo infatti è stato posto
un sigillo sullo zoccolo della valvola di alimentazione (una
5Y3-GT) per impedirne l'accensione. Probabilmente in
passato il precedente proprietario di questa radio si è
trovato a non volere o potere pagare il canone per il possesso
di un apparecchio radiofonico, cosicchè l'Ente preposto
al controllo gli ha reso impossibile anche solo l'accensione
di questo Ducati.
Triodo
EC157
Tubo elettronico a singolo triodo del tipo
EC157 utilizzato in applicazioni tipiche nel campo delle micro-onde.
Sulla parte superiore del tubo potete notare una filettatura,
lo stadio di uscita era rappresentato infatti da una "guida
d'onda" avvitata sulla valvola stessa. Questa valvola era in
grado di amplificare tranquillamente segnali a radiofrequenza
fino a 4000Mhz, cosa per l'epoca in cui era costruita non certo
di poco conto..
Tubo EAA91
Piccolo tubo a sette piedini miniatura utilizzato
nei radioricevitori come doppio diodo rivelatore di radiofrequenza.
Da notare le dimensioni, decisamente ridotte anche in funzione
della bassa potenza dissipata e delle alte frequenze di impiego
tipiche di questa valvola.
Triodo
300B
Insuperabile 300B, gioa dei puristi HI-FI,
valvola da 1/4 di milione delle vecchie lire (!), triodo a riscaldamento
DIRETTO, rispolverata solo negli ultimi anni in seguito al ritorno
in auge (era ora) di poderosi amplificatori in BF per veri appassionati
di alta fedeltà. Le sue caratteristiche elettriche la
rendono idonea alla progettazione di stadi amplificatori single-ended
in pura classe A oppure poderosi push-pull con elevate potenze
in uscita. Nota particolare che per avere una grande resa in
uscita in termini di watt negli stadi in pura classe A la tensione
anodica di questo tubo può arrivare anche fino a 1000V..
Triodo
2A3
Mitico esemplare di tubo 2A3, impiegato inizialmente
all'interno di ricetrasmettitori militari e poi convertito al
mercato civile come amplficatore di BF di discreta potenza per
impianti ad alta fedeltà. Anche in questo caso stiamo
parlando di un triodo a riscaldamento diretto, ossia dove il
filamento funge anche da catodo della valvola. Come nel caso
della sopra descritta 300B anche qui siamo in presenza di una
valvola dove le tensioni anodiche posso sfiorare anche i 1000V.
Come
è fatto dentro un pentodo di potenza ???
Interno della valvola una volta estratta dal vetro.
La ampia parte scura è la placca, dove
vengono raccolti gli elettroni (ossia il segnale già
amplificato) emessi dal catodo. L'ampia superfice è dovuta
al fatto che gli elettroni, accelerati dalla tensione anodica
quando la colpiscono convertono la loro carica potenziale in
calore. Su alcuni tipi di tubi di una certa potenza il calore
arriva fino a rendere incandescente la placca. Nei grossi tubi
utilizzati nei trasmettitori radio il raffreddamento della valvola
avviene addirittura tramite un impianto idraulico esterno. Va
precisato che durante la fase di "smontaggio" del tubo si è
danneggiata la griglia soppressione, che non vedrete riprodotta
ma che fa parte integrante del tubo stesso ed è posta
tra l'ultima griglia e l'anodo.
Vista interna delle due griglie, del catodo e del filamento una
volta estratti dalla placca.
Il cilindro bianco all'interno è il
catodo il quale, riscaldato dal filamento che è al suo
interno, emette gli elettroni che verranno poi controllati dalle
griglie e raccolti dalla placca. Il numero delle griglie dipende
dal tipo di tubo. Si parte con il triodo che ha una sola griglia
per arrivare al tetrodo, pentodo più alcuni tipi di tubi
particolari con più griglie, utlizzati unicamente selle
sezioni a radiofrequenza degli apparecchi radio per miscelare
e/o amplificare certe frequenze.
Vista ingrandita della griglia schermo. Questa
è l'ultima griglia che gli elettroni incontrano prima
di arrivare sulla placca. Non è indispensabile, solo
permette di aumentare il fattore di amplificazione del tubo
e tramite componenti esterni, rendere più lineare possibile
il funzionamento dello stadio amplificatore.
Griglia controllo. Questa è la prima
griglia che gli elettroni incontrano durante il loro viaggio
dal catodo alla placca. E' fondamentale perchè è
su questa che viene applicato il segnale elettrico da amplificare.
In pratica funziona come "rubinetto" per il massiccio transito
di elettroni che la attraversa.
Il trucco è proprio questo, riuscire a controllare una
massiccia quantità di elettroni (in pratica di corrente)
utilizzandone il meno possibile (segnale da amplificare).
Vista ravvicinata del catodo. All'interno del
cilindretto vi è una filamento che, portato alla incandescenza,
riscalda il catodo stesso. Quest'ultimo è ricoperto da
una sostanza in grado di emettere gli elettroni che verranno
poi "attirati" dalla placca. In realtà qualunque metallo
se riscaldato emette elettroni, solo che per avere un buon rendimento
si rende necessario utilizzare boro ed altri composti chimici.
Chiaramente affinchè gli elettroni possano raggiungere
la placca all'interno della valvola viene praticato il vuoto,
altrimenti le particelle di aria ne ostacolerebbero il movimento
e dopo 10 secondi si brucerebbe anche il filamento... In pratica
ina valvole non è altro che una sorta di lampadina un
po più complessa e.. specializzata.