IMPORTANTI
NOTE RIGUARDANTI LA SICUREZZA ELETTRICA
BREVE GUIDA PER DESCRIVERE LE PRINCIPALI
INSIDIE NASCOSTE NEGLI APPARECCHI A VALVOLE
IN SINTESI:
1) LA VOSTRA SALUTE VIENE PRIMA
DI TUTTO.
2) LA SICUREZZA NON E' MAI TROPPA.
3) LA TROPPA DIMESTICHEZZA PUO' CREARE INCIDENTI.
Inizierei
subito con il chiarire che tutti questi nostri affascinanti
apparecchi sono stati prodotti in anni durante i quali la
legge (ed il buon senso di chi li produceva) non garantivano
sempre all'utente fiinale una grossa protezione contro il
rischio di folgorazione, il massimo che veniva fatto (non
sempre e magari in tedesco) era riportare sul pannello posteriore
dell'apparecchio un ammonimento sul rimuoverlo senza prima
avere staccato il ricevitore dalla presa di corrente...
Chi collega questi ricevitori, magnetofoni o altro alla corrente
lo fa unicamente a suo rischio e pericolo, quindi conoscere
un po' meglio quali sono i rischi cui si va incontro puo'
anche fare comodo..
Mi scuso in anticipo con chi queste cose le conosce bene o
chi avrebbe preferito maggiori dettagli tecnici (fisica quantistica,
bobina di Rogowski o altro) ma questa breve trattazione e'
volutamente molto semplice per risultare di facile comprensione
a tutti.
Come prima cosa va detto che la tensione elettrica, tipo quella
che abbiamo a disposizione nelle nostre case (il classico
220V chiamato anche rete-luce) viene generata,
in questo caso alternata, da qualche parte, (centrale elettrica),
trasformata (cabina elettrica) quindi alla fine portata fino
nelle nostre case sotto forma di 2 (due) fili elettrici nel
monofase e 3 (tre) nel trifase. Tralasciando il trifase, visto
che nessuna radio funziona a 380V (!) concentriamo la nostra
attenzione sui 2 fili che l'ENEL (o recentemente altri gestori)
ci porta sotto casa, fino al contatore.
Contrariamente a quanto si puo' immaginare questi due fili
NON sono uguali, in realta' uno e' quello che porta
veramente la tensione alternata, l'altro funge da cavo di
ritorno. Vengono chiamati FASE
e NEUTRO e negli impianti
elettrici a norma dovrebbero essere colorati secondo
precisi standard internazionali, dove la fase e' sempre il
filo di colore piu' scuro. (Es. NEUTROfilo di colore blu -
FASEfilo di colore marrone scurooppure nero)
Immagine di una tipica presa che abbiamo nelle
nostre abitazioni, uno dei due buchi corrisponde alla "FASE"
l'altro al "NEUTRO".
Ovviamente senza uno strumento adatto (il cercafase) non possiamo
sapere a priori quale dei due sia la FASE o il NEUTRO.
Il contatto centrale invece e' sempre la cosiddetta "TERRA"
che attenzione, non vi porta a casa l'ENEL ma viene realizzata
nel vostro palazzo, collegando il filo (di colore giallo-verde)
ad un paletto (tecnicamente viene chiamato DISPERSORE)
piantato sottoterra .
Purtroppo in molte abitazioni il cui impianto elettrico non
e' recente la messa a terra non e' presente, c'e' il buco nella
presa, ma poi dietro non viene collegato nessun filo.. (!)
La cosa importante da comprendere
e' che il conduttore di NEUTRO
e' elettricamente equivalente al pavimento e che in caso di nostro
contatto (anche accidentale) con il filo della FASE
i nostri piedi funzionerebbe come cavo di ritorno, facendo passare
la corrente attraverso il corpo umano. (!) Questo spiega il motivo
per cui gli uccelli che si vedono sui fili della corrente non rimangono
fulminati, con le zampe toccano un filo solo e sono sospesi da terra.
Quindi la sostanziale differenza tra i due
conduttori e' che la FASE porta
la tensione alternata, il NEUTRO
serve unicamente a chiudere il circuito. Ricapitolando, una qualsiasi
tensione elettrica produce una corrente (quindi qualcosa di utile,
tipo accendere una lampadina) SOLO quando il circuito viene
chiuso, come se fosse un anello, e poco importa se il conduttore di
"ritorno" e' il cavo elettrico o e' rappresentato di nostri
piedi..(!)
In questi semplici esempi cerco di rappresentare meglio il concetto:
Primo caso, l'interruttore della lampadina
e' posizionato su spento, quindi il circuito e' "APERTO"
, non scorre corrente e non succede nulla. (La lampadina resta
spenta)
Secondo
caso, l'interruttore della lampadina
e' posizionato su acceso, il circuito e' "CHIUSO"
e la corrente quindi scorre all'interno della lampadina che
si accende. NOTA: Ai fini dell'accensione della lampada non
interessa sapere quale sia la fase o il neutro, l'importante
e' che il circuito si chiuda su se stesso.
Terzo caso, stiamo toccando (inavvertitamente
o volutamente cambia poco) un apparecchio che per un guasto
o altri motivi ha dispersioni, o peggio, il telaio collegato
alla FASE.
Noi non possiamo certo sapere a quale filo della presa corrisponda,
pero' se abbiamo sfortuna e la presa e' inserita in un
certo modo il circuito si chiude lo stesso,tramite
i nostri piedi o l'altra mano, scorre una corrente e nella
MIGLIORE DELLE IPOTESI si
prende una bella scossa.
Il pericolo della folgorazione o scossa, oltre a provocare ustioni
se la tensione e' elevata, risiede nel fatto che il cuore funziona,
come tutti i nostri muscoli, anche lui tramite impulsi elettrici,
ovviamente con tensioni e correnti molto piccole. E' quindi
facile immaginare l'effetto che puo' avere applicargli una tensione
migliaia di volte superiore, in certe condizioni il muscolo
puo' andare in fibrillazione bloccandosi e
generando un arresto cardiaco.
Non tutte le scosse fortunatamente possono essere cosi' gravi,
dipende da molti fattori, l'effetto per esempio e' notevolmente
amplificato se il contatto con la tensione avviene con i piedi
bagnati, caso tipico l'asciugacapelli usato in bagno, ridotto
invece se capita mentre siamo in piedi su una sedia di legno
(esempio: mentre cambiamo una lampadina).
Il SALVAVITA (o interruttore differenziale) che dovrebbe
essere presente per legge in tutte le abitazioni in genere
garantisce un discreto grado di protezione, anche se come in
tutte le cose la prevenzione ed il buon senso rimangono senz'altro
i nostri migliori alletati.
Dopo questa noiosa ma necessaria premessa
vediamo adesso le principali insidie nascoste nei nostri apparecchi
a valvole, visto che in realta' i problemi possono nascere
ancora prima di accenderlo.
Nella immagine qui sotto si vede per esempio in alto una spina attuale
ed in basso quella di un tipico ricevitore a valvole.
Le spine a norma, a parte il fatto evidente
di avere il collegamento centrale (la TERRA), hanno i
contatti che vanno ad infilarsi nella presa a muro protetti
nella loro parte iniziale da una parte in plastica.
Le spine dei nostri apparecchi a valvole invece non hanno questa
protezione, il motivo e' che quando sono state costruite non
esisteva ancora la plastica, tutto il corpo della spina era
spesso realizzata con uno stampo di bakelite ed i contatti elettrici
tutti in metallo.
La protezione sulla parte iniziale dei contatti
della spina evita di toccarli accidentalmente
con le dita durante la fase di inserimento o di estrazione dalla
presa nel muro.
Quindi fare molta attenzione a tenere la spina in mano prendendola
sempre dalla parte posteriore, NON come si vede nella
immagine qui a lato.
Bisogna inoltre verificare (PRIMA) anche il cordone di alimentazione
del ricevitore che puo' essere danneggiato, spellato in qualche
punto oppure "pizzicato" dove entra nel telaio dell'apparecchio,
creando anche lui problemi di sicurezza.
Seconda insidia, non
per importanza, anzi molto subdola perche' invisibile,
e' data dalla eventuale mancanza d'isolamento elettrico dell'apparecchio
rispetto la rete-luce (il 220V per intenderci).
Come detto prima uno dei due fili della corrente che arrivano nelle
nostre case e' la FASE, l'altro
il NEUTRO, infilando la spina
della nostra bella radio a valvole nella presa di corrente non abbiamo
idea (e non ci interessa nepppure saperlo) quale filo dentro l'apparecchio
sia poi collegato fisicamente alla FASE
o al NEUTRO... La radio si accende
e basta.
Su alcuni apparecchi pero' il rischio e' che se per qualche motivo
viene toccata UNA QUALSIASI PARTE IN METALLO, ANCHE SENZA APRIRLO
si rischia di prendere una bella scossa!
Questo avviene perche' ogni apparecchio a valvole per funzionare ha
bisogno di varie tensioni, basse per i filamenti (6,3V) alte per l'anodica
(300V), quindi al suo interno ci sara' un TRASFORMATORE, ovvero
un componente in grado di prendere una tensione alternata in ingresso
e ridurla (o aumentarla) di valore.
Nella immagine a lato si vedono due tipici
trasformatori di alimentazione impiegati in altrettanti apparecchi
radio, all'apparenza possono sembrare uguali, simili, in realta'
sono MOLTO DIVERSI e pur sfruttando lo stesso principio
di funzionamento hanno pero' caratteristiche elettriche molto
diverse.
In pratica uno e' "sicuro", l'altro no.
Il primo, QUELLO SICURO, e' un trasformatore
costruito con 2 avvolgimenti distinti, uno PRIMARIO dove viene
applicata la tensione dei 220V, ed uno SECONDARIO dove vengono
prelevate le varie tensioni necessarie al funzionamento del nostro
ricevitore.
La cosa importante e' che i due avvolgimenti
sono fisicamente SEPARATI, non hanno fili in comune,
la tensione viene trasformata per accoppiamento induttivo, la
zona evidenziata in grigio identifica la parte dei 220V, si
puo' vedere bene come ci sia un reale ISOLAMENTO tra
il 220V ed il resto del'apparecchio.
Toccando quindi il telaio del ricevitore, una manopola magari
per cambiare stazione, se il trasformatore non e' difettoso,
siamo ragionevolmente al riparo da scosse. (Ovviamente toccando
dentro l'apparecchio un punto dove sono presenti le normali
tensioni di funzionamento la scossa e' garantita lo stesso..)
Il secondo trasformatore, QUELLO
NON SICURO, comunemente chiamato AUTOTRASFORMATORE
e' in pratica un trasformatore costruito con un unico avvolgimento
dove le tensioni necessarie al funzionamento dell'apparecchio
vengono prodotte tramite prese intermedie, in pratica dei collegamenti
effettuati ad un certo numero ben preciso di spire del suo avvolgimento.
In questo caso e' ben evidenziato dalla zona
in rosso che NON ESISTE NESSUN ISOLAMENTO
tra la 220V ed il ricevitore, questo perche' uno dei due dili
che arrivano dalla spina viene collegato, dopo l'interruttore
di accensione, DIRETTAMENTE allo chassis di metallo del
ricevitore...
Toccando quindi UNA QUALSIASI PARTE IN METALLO DEL RICEVITORE
se abbiamo sfortuna e "quel" capo nella presa
del muro corrisponde alla FASE
prendiamo la scossa.
Per la cronaca negli apparecchi a valvole gli autotrasformatori hanno
iniziato a fare la loro comparsa intorno agli anni 60 principalmente
per due motivi, uno il costo (meno avvolgimenti = meno rame = meno
spesa) due l'ingombro, permettendo cosi' ai progettisti di realizzare
ricevitori sempre piu' piccoli. Quasi tutti i piccoli apparecchi radio,
quelli definiti "da comodino", usano questo componente,
quindi hanno una notevole pericolosita' intrinseca.
Addirittura in certi apparecchi il trasformatore non c'e' proprio,
veniva messa una resistenza per abbassare la tensione di alimentazione
e via, direttamente tutto connesso al telaio.. (!) Di solito gli apparecchi
che contengono valvole la cui sigla inizia con la lettera "U"
(tipo UL41) vanno visti con sospetto e trattati di conseguenza. Questa
serie di valvole, con accensione del filamento in serie sono state
progettate appositamente per essere impiegate in ricevitori con autotrasformatore.
Va detto comunque che una volta quando non esistevano salvavita e
prese di sicurezza la prevenzione elettrica era meno sentita, un po'
come e' accaduto nelle automobili, negli anni 70 non esistevano certo
airbag, ABS o altri dispositivi di protezione individuale.
Concludendo queste note riguardanti la sicurezza vorrei come sempre
ricordare di FARE MOLTA ATTENZIONE e se dovete eseguire degli
interventi di riparazione, taratura o altro di alimentare sempre l'apparecchio
utilizzando un trasformatore ISOLATORE 220V-220V.
Nel dubbio MAI toccare alcuna parte in metallo, anche all'apparenza
innocua, tipo il perno del potenziometro del volume, perche' potrebbe
trovarsi sotto tensione.
Se poi proprio non e' possibile fare a meno
di toccare le parti in metallo almeno preoccuparsi di verificare,
PRIMA, usando un CERCAFASE
che l'apparecchio non presenti dispersioni.
Nella immagine qui a lato si vede che mettendo un cercafase
(si trovano anche nei supermercati) in uno dei "buchi"
preso a caso da una presa di corrente la lampadina al neon rimane
spenta, in questo caso (avevamo il 50% di probabilita') abbiamo
toccato il NEUTRO.
Per fare funzionare un cercafase va toccata con il dito la sua
parte superiore, all' interno c'e' infatti una piccola lampadina
al neon ed una resistenza di valore molto elevato. Se la punta
viene a contatto con una tensione superiore ai 50V circa il
nostro dito "chiude" il circuito facendola accendere.
Non esiste il pericolo di scosse perche' la corrente che scorre
attraverso il nostro dito viene regolata ad un valore irrisorio
dalla resistenza posta all'interno del cercafase stesso.
In quest'altro caso il cercafase e'
stato inserito nell'altro "buco" della presa, dove arriva
la FASE, adesso toccandone
la parte superiore la piccola lampadina al neon si accende,
indicandoci la presenza della tensione.
Nel questo caso basta invertire la presa del ricevitore nel muro
e verificare che sul telaio non sia piu' presente la tensione
di rete.
N.B. Non venga in mente di toccare con le mani il filo del NEUTRO
pensando "tanto non ci passa corrente...". Questo
e' vero, ma solo teoricamente.
Se nella zona ci sono in azione machine utensili con elevato
assorbimento oppure l'isolamento verso la cabina e' difettoso
possono crearsi tensioni di svariate decine di volts, PERICOLOSE
e comunque sufficienti per prendere una bella scossa.