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Ecco una immagine di
questo esemplare di radioricevitore scattata prima dell'inizio
del suo restauro. Si può notare lo stato di degrado dell'impiallacciatura
e della scala parlante, dovuti al tempo ma soprattutto all'umidità
dei locali dove è stato tenuto per diverso tempo. L'opera
di resturo di questo apparecchio è stata piùttosto
impegnativa, soprattutto dal punto di vista di pura falegnameria..
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Vista posteriore,
dove oltre alla quantità di polvere depositata si
comprende piùttosto bene lo stato complessivo di
questa radio. Insolita inoltre la mancanza più completa
di ogni riferimento a marca e modello del costruttore.
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Questa è una foto
scattata nel laboratorio durante le fasi di taratura dell'apparecchio,
una volta riparato. Si possono notare strumenti che sono presenti
anche loro sempre nella sezione "collezione" quali
l'oscilloscopio Unahom, l'oscillatore modulato SRE ed il provavalvole.
In particolare la prova che viene eseguita in questo momento
è la taratura della prima MF, applicando un segnale a
465Khz alla griglia dela prima valvola a frequenza intermedia
e misurando l'ampiezza all'uscita dello stadio.
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Particolare ingrandito
di uno dei due trasformatori di media frequenza. All'interno
del cerchio si può notare il danneggiamento del filo
in uscita. Questo tipo di inconveniente, subdolo, si manifesta
abbastanza frequentemente, spesso anche senza che sia visibile.
Consiglio quindi di fare sempre un buon controllo, onde
evitare notevoli perdite di tempo per individuare il guasto.
Importantissima inoltre la pulizia degli zoccoli di tutte
le valvole, specie quelli come in questo caso che sono fatti
a "vaschetta".
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Vista dell'apparecchio
una volta estratto dal mobile e pulito con aria compressa. Notare
che in mancanza dello schienale dell'apparecchio ho riportato
vicino ad ogni valvola la sua sigla. Si tratta di un apparecchio
tipico di quegli anni, realizzato secondo schemi già
ben collaudati. (supereterodina a 5 valvole).
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Ed eccoci all'interno,
telaio tipico con pochissimi componenti (quelli essenziali)
con il gruppo di AF ben visibile in basso a destra, azionato
dal comando del cambio di gamma. Si possono notare i condensatori
elettrolitici neri che ho sostituito (praticamente tutti).
Quelli originali erano in uno stato pietoso, non avrebbero
retto la tensione nemmeno per mezzo secondo. Purtroppo
il guasto peggiore è evidenziato dal cerchietto
giallo, si tratta del "condensatore" di disaccopiamento
tra la valvola preamplificatrice ed il finale (6V6). Questo
componente, un misero condensatore a carta da 50kpf, completamente
in corto circuito, modificava pesantemente la polarizzazione
di griglia della finale facendo passare sul trasformatore
di uscita così tanta corrente da bruciarne il
primario. Quello che si può vedere è il
componente sostituito. A tal proposito nella sezione "Restauro
elettronico" questo tipo di difetto (molto grave)
viene descritto meglio.
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Vista del trasformatore
di uscita sostituito, in realtà ho provato a smontare
l'originale per vedere di trovare l'interruzione ma non mi è
stato possibile riuscire a ripararlo. Si tratta di un trasformatore
per uscita single ended di 6V6 con impedenza di 5000 ohm sul
primario e 8 ohm sul secondario.
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Immagine posteriore
dell'apparecchio una volta terminata la sua pulizia e riparazione.
Si nota la mancanza assoluta di una qualsiasi etichetta identificativa
se non il numero di serie inciso sullo chassis. Le valvole
impiegate venivano chiamate "serie rossa philips"
proprio in funzione della vernice con cui venivano ricoperte.
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Vista ingrandita del
commutatore di gamma, componente molto delicato e fonte INESAURIBILE
di problemi. I sui contatti striscianti infatti tendono sempre
ad ossidarsi o fare falso contatto, in una sezione del ricevitore
poi, alta frequenza, dove anche una resistenza minima può
provocare guasti imprevedibili. Si consiglia sempre di effettuare
una buona pulizia di questi contatti anche con una MINIMA
quantità di solvente posto in cima ad un cotton-fiock,
per raggiungere le parti inaccessibili. In alternativa gli spray
disossidanti vanno bene, ma solo quelli che non lasciano tracce
ed evaporano subito.
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Questi sono i condenstatori
elettrolitici dell'anodica che mio malgrado ho dovuto sostituire,
gli originali marca Ducati e Uranio erano davvero in pessime
condizioni Naturalmente queste sostituzioni vanno fatte
SEMPRE prima di alimentare l'apparecchio, infatti
condenstatori in corto circuito od in perdita possono danneggiare
gravemente sia la valvola raddrizzatrice che il trasformatore
di alimentazione.
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Ecco l'apparecchio una
volta terminato il restauro, notare come il trattamento del
legno che ho effettuato a gommalacca gli abbia restituito l'antico
aspetto originale. La tela dell'altoparlante è stata
sostituita, quella originale era danneggiata e la scala parlante
pure, quella che si vede è un modello che ho trovato
di un Geloso, guardacaso gli si adatta perfettamente. Caso più
unico che raro poi in apparecchi così trascurati è
ritrovarli con tutte le manopole originali.
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