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Costruttore Sconosciuto, nessun riferimento
Modello Impossibile da determinare
Anno di costruzione 1945 circa
Gamme d'onda OM - OC - Fono
Valvole montate 5Y3 - 6V6GT - EBC3 - EF9 - EL3
Circuito di ricezione Supereterodina con MF a 465Khz
Alimentazione 110-240 Vca
Dimensioni 66x30x45
Finale audio 6V6GT
Occhio magico Non presente

 
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Ecco una immagine di questo esemplare di radioricevitore scattata prima dell'inizio del suo restauro. Si può notare lo stato di degrado dell'impiallacciatura e della scala parlante, dovuti al tempo ma soprattutto all'umidità dei locali dove è stato tenuto per diverso tempo. L'opera di resturo di questo apparecchio è stata piùttosto impegnativa, soprattutto dal punto di vista di pura falegnameria..

 

Vista posteriore, dove oltre alla quantità di polvere depositata si comprende piùttosto bene lo stato complessivo di questa radio. Insolita inoltre la mancanza più completa di ogni riferimento a marca e modello del costruttore.

 

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Questa è una foto scattata nel laboratorio durante le fasi di taratura dell'apparecchio, una volta riparato. Si possono notare strumenti che sono presenti anche loro sempre nella sezione "collezione" quali l'oscilloscopio Unahom, l'oscillatore modulato SRE ed il provavalvole. In particolare la prova che viene eseguita in questo momento è la taratura della prima MF, applicando un segnale a 465Khz alla griglia dela prima valvola a frequenza intermedia e misurando l'ampiezza all'uscita dello stadio.


Particolare ingrandito di uno dei due trasformatori di media frequenza. All'interno del cerchio si può notare il danneggiamento del filo in uscita. Questo tipo di inconveniente, subdolo, si manifesta abbastanza frequentemente, spesso anche senza che sia visibile. Consiglio quindi di fare sempre un buon controllo, onde evitare notevoli perdite di tempo per individuare il guasto. Importantissima inoltre la pulizia degli zoccoli di tutte le valvole, specie quelli come in questo caso che sono fatti a "vaschetta".



 


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Vista dell'apparecchio una volta estratto dal mobile e pulito con aria compressa. Notare che in mancanza dello schienale dell'apparecchio ho riportato vicino ad ogni valvola la sua sigla. Si tratta di un apparecchio tipico di quegli anni, realizzato secondo schemi già ben collaudati. (supereterodina a 5 valvole).


 

Ed eccoci all'interno, telaio tipico con pochissimi componenti (quelli essenziali) con il gruppo di AF ben visibile in basso a destra, azionato dal comando del cambio di gamma. Si possono notare i condensatori elettrolitici neri che ho sostituito (praticamente tutti). Quelli originali erano in uno stato pietoso, non avrebbero retto la tensione nemmeno per mezzo secondo. Purtroppo il guasto peggiore è evidenziato dal cerchietto giallo, si tratta del "condensatore" di disaccopiamento tra la valvola preamplificatrice ed il finale (6V6). Questo componente, un misero condensatore a carta da 50kpf, completamente in corto circuito, modificava pesantemente la polarizzazione di griglia della finale facendo passare sul trasformatore di uscita così tanta corrente da bruciarne il primario. Quello che si può vedere è il componente sostituito. A tal proposito nella sezione "Restauro elettronico" questo tipo di difetto (molto grave) viene descritto meglio.

 

 

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Vista del trasformatore di uscita sostituito, in realtà ho provato a smontare l'originale per vedere di trovare l'interruzione ma non mi è stato possibile riuscire a ripararlo. Si tratta di un trasformatore per uscita single ended di 6V6 con impedenza di 5000 ohm sul primario e 8 ohm sul secondario.

Immagine posteriore dell'apparecchio una volta terminata la sua pulizia e riparazione. Si nota la mancanza assoluta di una qualsiasi etichetta identificativa se non il numero di serie inciso sullo chassis. Le valvole impiegate venivano chiamate "serie rossa philips" proprio in funzione della vernice con cui venivano ricoperte.

 

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Vista ingrandita del commutatore di gamma, componente molto delicato e fonte INESAURIBILE di problemi. I sui contatti striscianti infatti tendono sempre ad ossidarsi o fare falso contatto, in una sezione del ricevitore poi, alta frequenza, dove anche una resistenza minima può provocare guasti imprevedibili. Si consiglia sempre di effettuare una buona pulizia di questi contatti anche con una MINIMA quantità di solvente posto in cima ad un cotton-fiock, per raggiungere le parti inaccessibili. In alternativa gli spray disossidanti vanno bene, ma solo quelli che non lasciano tracce ed evaporano subito.

 

 

Questi sono i condenstatori elettrolitici dell'anodica che mio malgrado ho dovuto sostituire, gli originali marca Ducati e Uranio erano davvero in pessime condizioni Naturalmente queste sostituzioni vanno fatte SEMPRE prima di alimentare l'apparecchio, infatti condenstatori in corto circuito od in perdita possono danneggiare gravemente sia la valvola raddrizzatrice che il trasformatore di alimentazione.

 

 

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Ecco l'apparecchio una volta terminato il restauro, notare come il trattamento del legno che ho effettuato a gommalacca gli abbia restituito l'antico aspetto originale. La tela dell'altoparlante è stata sostituita, quella originale era danneggiata e la scala parlante pure, quella che si vede è un modello che ho trovato di un Geloso, guardacaso gli si adatta perfettamente. Caso più unico che raro poi in apparecchi così trascurati è ritrovarli con tutte le manopole originali.


 

 
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