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Costruttore UNA (UNAOHM)
Modello EP 615B
Anno di costruzione 1962
Valvole impegate EZ81 - OA2 - ECC81 - EC92 - ECC85
Alimentazione 110, 125, 150, 220, 240 Volts
Dimensioni 30 x 40 x 20 cm circa

L'interessante apparecchio che descrivo in questa sezione e' un vobulatore-calibratore, chiamato anche sweep-marker, si tratta di un prezioso strumento di allineamento, verifica e taratura da utilizzare nelle sezioni di alta e media frequenza, sia in apparecchi radio che televisivi. Sopratutto in questi ultimi alleato indispensabile per la verifica della catena di amplificazione a media frequenza.

In pratica si tratta di due strumenti racchiusi in un unico contenitore, pesantissimo perche' deve essere schermato molto bene, deve evitare che i segnali a radio frequenza generati al suo interno possano interferire tra loro o peggio venire diffusi esternamente, se non tramite l'apposito connettore di uscita.

Cominciamo a descrivere la parte CALIBRATORE, e' un normale generatore di frequenze campione, progettato pero' per essere molto stabile ed accurato. In questo caso l'apparecchio ha anche al suo interno un oscillatore quarzato a 5.5Mhz. Le frequenze che e' in grado di generare sono suddivise in 4 gamme e comprese tra i 4 ed i 250Mhz. L'ampiezza del segnale in uscita puo' essere chiaramente regolata da un minimo ad un massimo, inoltre in questo apparecchio e' presente un generatore di barre orizzontali, utile per effettuare la regolazione della linearita' verticale del televisore sotto esame.

La parte interessante di questo apparecchio riguarda pero' la sezione VOBULATORE (SWEEP).
Si tratta sempre di un oscillatore a radiofrequenza dove pero' la frequenza di uscita (selezionabile anche qui in diverse gamme ed ampiezza) varia in piu' o in meno rispetto al valore impostato, una sorta di modulazione di frequenza, ma in sincronia con un segnale campione a 50Hz.

Una frequenza cosi' "variabile nel tempo" e' utile se immaginiamo per esempio di volere visualizzare come e' il comportamento di un circuito sintonizzato, diciamo uno stadio a media frequenza, in funzione delle varie frequenze applicate al suo ingresso, magari per tararlo o verificare la sua amplificazione.

Per fare questo possiamo soltanto seguire due strade:

- dotarsi di un normale generatore RF, un foglio di carta millimetrata, una penna, un voltmetro a RF quindi effettuare un certo numero di misure, variando di volta in volta la frequenza, segnarci sulla carta il valore letto sul voltmetro ed alla fine collegare tra di loro tutti i pallini (tipo Settimana Enigmistica) per ottenere la curva di risposta del circuito in esame.

oppure:

Clicca sulla immagine per ingrandirla- prendere il VOBULATORE, impostare la sua frequenza di uscita sul valore di centro frequenza del circuito e quindi vedere DIRETTAMENTE sull'oscilloscopio la curva di risposta in frequenza.

Nella immagine qui a lato un esempio di come viene visualizzata la curva di risposta di un tipico circuito a media frequenza usato nei televisori, qui la curva non deve essere stretta (a campana) ma larga, in grado di fare passare tutta l'informazione video contenuta nella portate (circa 5Mhz).

 



Per ottenere direttamente sullo schermo dell'oscilloscopio la visulizzazione della curva di risposta il VOBULATORE va collegato all'ingresso del circuito, lui genera una frequenza e la "spazzola" in piu' o in meno secondo quando stabiliamo noi, esempio 10Mhz. La sonda del canale verticale dell'oscilloscopio (Asse X per esempio) andra' invece collegata all'uscita del nostro circuito.

Contemporanemente sulla uscita OSCILLOSCPIO del VOBULATORE troveremo una tensione di sincronizzazione da applicare all'ingresso TRIGGER dell'oscilloscopio per sincronizzare i segnali e fare visualizzare perfettamente ferma la traccia raffigurante la larghezza di banda del circuito in esame. L'interessante sistema con il quale il vobulatore riesce a generare questo tipo di frequenza (sweepata) lo descrivero' in seguito.

 

Clicca sulla immagine per ingrandirla Nella immagine qui a lato per esempio e' ben evidente la curva a "campana" della risposta in frequenza di una media frequenza a 455Khz. Le frequenze al di sotto ed al si sopra della sua risonanza vengono attenuate in maniera considerevole.

Per misurare esattamente quale e' il valore centrale della curva al segnale del VOBULATORE deve essere miscelato quello del CALIBRATORE. Spostando quindi lentamente la frequenza generata arriveremo ad un punto in cui nella nostra curva comparira' il segnale sovrapposto, in isofrequenza, dove il battimento generato viene evindenziato in maniera chiara.


 

Ed ecco il generatore appena arrivato in laboratorio, una volta tolte una quantita' indescrivibile di viti e' stato possibile estrarlo dal contenitore.

Si notano subito le due schermature, per separare le sezioni interne, in basso a destra lo stadio di alimentazione ed un certo numero di collegamenti extra, aggiunti dal precedente proprietario.

Con lo schema ho ripristinato il tutto come previsto dal costruttore, per rendere lo strumento nuovamente originale. Per il resto il restauro e' stato contenuto alla sostituzione canonica dei condensatori di filtro ed una bella pulizia interna.

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Vista dello stumento una volta tolti gli schermi di protezione. Sul lato sinistro si vede la parte di CALIBRATORE, sul lato destro quella di VOBULATORE. Il piccolo schermo in basso rappresenta il punto dove i segnali generati dalle due sezioni vengono miscelati, regolati in ampiezza ed inviati al connettore di uscita.

Il resto e' la sezione allimentatrice, abbastanza curata, filtrata e stabilizzata. Basti pensare che tutti i collegamenti che entrano ed escono dalle zone schermate passano attraverso dei condensatori passanti, per disaccoppiare al massimo ed evitare problemi di interferenze, visto che tutto quello che circola dentro questo apparecchio e' radiofrequenza.

Ecco come si presenta il pannello anteriore una volta rimosse tutte la manopole e la scala graduata. Per riportarlo al suo stato originario e' stata necessaria una certa forza nella pulizia, facendo pero' MOLTA attenzione a non cancellare le numerose scritte serigrafate.


Unica modifica, per comodita' ho sostituito le sue bocole originali di uscita del segnale con moderni connettori BNC, senza pero' buttare le sue vecchie, ma mettendole al suo interno saldate su un capocorda.



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Clicca sulla immagine per ingrandirla Ecco lo strumento visto da dietro, le boccole sono state aggiunte dal precedente proprietario e portavano fuori la tensione anodica e quella di filamento, probabilmente per averle disponibili sugli apparecchi in prova.

Le ho lasciate al suo posto ma scollegandole tutte.

Vista ingrandita della valvola STABILIZZATRICE OA2. Si tratta di un tubo molto usato a suo tempo negli apparecchi dove era importante mantenere costante la tensione di alimentazione, in pratica era il predecessore del moderno diodo zener.

Viene collegato al circuito con solo 2 piedini, al suo interno c'e' una miscela di neon, quando gli applichiamo una tensione si genera una scarica nel tubo, questo si illumina di rosa (nella foto si vede bene in basso) e se usato in parallelo ad una rete RC riesce entro certi limiti a mantenere costante la tensione ai suo capi.

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Ecco l'imponente apparecchio una volta restaurato e pronto per essere usato.

Ho effettuato la sua taratura avvalendomi del mio frequenzimetro digitale avendo l'accortezza di lasciarlo riscaldare per una mezzora, cosi' da dargli modo di stabilizzarsi. E' impressionante la sua stabilita' in frequenza, segno che e' stato progettato davvero bene.



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Fondata a Milano nel 1935, la UNAOHM (UNA) è una delle più antiche aziende di strumenti elettronici di misura in Europa. Nasce per volontà di due giovani ingegneri neolaureati, Enzo Pontremoli e Giovanni Bozzi, che si pongono l’obiettivo di progettare e costruire strumenti di misura da laboratorio aventi prestazioni e qualità superiori. Nella etichetta qui a lato si vede bene il logo UNA con il nome Ing E. Pontremoli. Una nota interessante, l'azienda e' ancora attiva e presente sul mercato, produce sempre OTTIMI strumenti di misura nel settore RF.
Il loro sito ufficiale e' visibile QUI.

Cliccando sulla immagine qui sopra e' possibile scaricare l'intero manuale di uso e manutenzione dell'apparecchio, completo del suo schema elettrico.

Cliccando sulla immagine qui sopra e' possibile scaricare il catalogo dei prodotti dell'azienda per l'anno 1962 ed il loro listino prezzi dell'epoca.


 

 

Il funzionamento dello stadio VOBULATORE che come abbiamo visto deve generare una frequenza variabile in sincronia con una tensione di riferimento fa uso di un ingegnoso componente, un nucleo detto a PERMEABILITA' VARIABILE. In pratica una specie di trasformatore, con due avvolgimenti, nella figura qui a lato evidenziato nel cerchio verde in alto.

L'avvolgimento di sinistra e' quello che fa parte della rete RLC dell'oscillatore, quindi responsabile della frequenza prodotta, quello di destra e' invece semplicemente pilotato con una tensione a dente di sega la cui ampiezza si puo' regolare tramite il potenziometro evidenziato nel cerchio in basso.

Modificando il campo magnetico prodotto dalla bobina di destra il nucleo cambia le sue proprieta' magnetiche agendo sulla rete RLC dell'oscillatore, quindi rendendo la frequenza generata modulata, con una variazione in piu' o in meno a seconda della posizione del potenziometro.

Certo oggi sarebbe bastato un diodo varicap, ma cinquanta anni fa che non esistevano ancora era l'ingegno a permettere simili soluzioni circuitali. Per la cronaca il nucleo a PERMEABILITA' VARIABILE veniva usato anche nei piccoli ricevitori a valvole dove per cambiare stazione non usava piu' mettere l'ingombrante e costoso condensatore variabile ma delle bobinette il cui nucleo veniva piu' o meno estratto.

Qui a lato e' disponibile per il download la scala del calibratore, l'ho ritoccata suddividendo i colori delle 4 scale, cosi' da renderle meglio visibili. Va stampata esattamente rispettando le proporzioni, con una larghezza di 184mm. (2,8Mb formato ZIP)



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Vista della sostanziale differenza tra la versione originale della scala e quella ricostruita, dove ho suddiviso meglio le 4 gamme d'onda. Anche in questo caso la parte originale (che e' in metallo) e' stata posta all'interno del vobulatore, per mantere la sua originalita'.


 

 
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