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Ecco come si presentava
l'apparecchio il giorno stesso dell'arrivo in laboratorio. Ruggine
praticamente da tutte le parti. A momenti iniziava ad arrugginirsi
anche.. il legno! Nella parte ingrandita della foto ho evidenziato
nel cerchietto rosso uno dei condensatori di filtro, quello
che in questo apparecchio non ha il NEGATIVO
collegato con la MASSA!
Attenzione perchè questa soluzione circuitale usata per
ottenere la tensione negativa delle griglie veniva impiegata
piuttosto spesso. Se per sbaglio si collega (come in quasi tutti
i casi) il negativo del condensatore direttamente con lo chassis
non potrà mai funzionare nulla, anzi si rischia di fare
qualche arrosto!!! (Nello schema elettrico si vede bene questa
particolarità.)
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Vista del telaio una
volta estratto dal mobile, si tratta di un tipico ricevitore
a 5 valvole di buona fattura. Il nastro isolante blu è
chiaramente indicatore di un qualche intervento effettuato in
passato. La serie "SV" della Magnadyne comprendeva diversi
modelli in parte equivalenti alla serie "K" della KENNEDY.
Nella sezione "Schemi" è
possibile visualizzare un elenco di equivalenze.
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Ecco come è iniziato
lo smontaggio dell'apparecchio, come prima cosa va tolta e trattata
con GRANDE CURA la scala parlante, un componente delicatissimo,
a volte basta solo sfiorare il lato interno per vedere sparire
sotto i nostri occhi le preziose scritte. Ricordarsi, nel dubbio
NON TOCCARE MAI L'INTERNO !
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In questa immagine si
vede un ulteriore passo nello smontaggio dell'apparecchio. Interventi
di questo tipo sono molto delicati, richiedono tempo, pazienza
ed esperienza. Un trucco per non trovarsi poi a non riuscire
a riassemblare più le parti è quello di fare delle
FOTOGRAFIE prima di inziare le operazioni di smontaggio
e segnarsi con pignoleria tutti i collegamenti elettrici tra
i vari componenti, sopratutto tra altoparlante, bobina di campo
(se presente) ed il trasformatore di uscita.
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Vista dello chassis ridotto
ai minimi termini. In realtà poi sarà smontato e
sostituito anche il trasformatore di alimentazione. Per togliere
la ruggine ho adoperato carta vetro media ed una spazzola di lana
d'acciaio rinforzata con piccolo un manico di legno per riuscire
a fare più forza. Al termine una pulizia con abbondante
aria compressa ed il telaio è pronto per il trattamento
antiruggine.
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Come trattamento antiruggine
ho preferito non utilizzare vernici e smalti ma solo un pò
di ferox ed unicamente nelle zone più danneggiate. Il
tutto sarebbe tornato come nuovo utilizzando vernice all'argento
diluita ma il risultato sarebbe stato quello di avere uno chassis
"troppo" nuovo. Generalmente il vecchio ma ben conservato
è sempre il compromesso migliore.
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Vista dello chassis una
volta trattato e rimontato, con tutti i componenti tornati al
loro posto. Le uniche sostituzioni sono stati gli immancabili
condensatori di filtro, nonchè la pulizia accurata interna
dei potenziometri del volume e del tono in quanto troppo gracchianti.
Anche il comando di sintonia con il grosso volano visibile al
centro dopo le opportune lubrificazioni è tornato a ruotare
perfettamente. Tecnicamente parlando
questo è un classico ricevitore supereterodina a 5 valvole
con due sole particolarità: La prima, come si può
verificare dallo schema, è un curioso sistema di controllo
del tono (brevettato dalla Magnadyne) con il potenziomentro che
agisce anche sulla prima media frequenza. Il secondo è
la generazione della tensione negativa delle griglie fatta rialzando
tramite un partitore di resistenze la presa centrale dell'avvolgimento
dell'alta tensione, normalmente a massa, sul trasformatore di
alimentazione. Questa particolare configurazione fa sì
che il primo condensatore di filtro non venga MAI
collegato a massa come di consueto, e quindi durante il restauro
si deve fare attenzione durante la sostituzione per evitare spiacevoli
cortocircuiti.
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Particolare della scala
parlante, si tratta di una scannerizzazione, operazione che
effettuo quasi sempre su tutti gli apparecchi che mi capita,
da usare per i casi di emergenza. In questo caso lo stato di
conservazione è ottimo, considerato anche gli anni di
questo apparecchio datato 1940 circa e la quantità di
umido (ruggine) che sembra non avere causato distacchi delle
scritte. Ve vi dovesse servire potete pure richiedermela via
email, la spedisco gratis a chiunque ne faccia richiesta.
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Durante il restauro / riparazione
non si deve mai tralasciare una buona ed energica pulizia degli
zoccoli delle valvole, sopratutto di quelli a "vaschetta"
in grado da soli di generare più della metà dei
guasti possibili. Una passata con della carta vetrata fine ed
una pulizia con un prodotto disossidante spray in genere sono
operazioni che garantiscono un buon margine di sicurezza.
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Vista dettagliata del
cavo di alimentazione, ovviamente sostituito in quanto il suo
originale era completamente danneggiato. Per non deturpare l'estetica
del ricevitore con un nuovissimo filo in PVC nero o bianco ho
acquistato da un elettricista fornito un paio di metri di cavo
elettrico "anticato" ricoperto in stoffa che
ancora oggi viene utilizzato in certi casi per lampadari ed
impianti elettrici. Il risultato estetico è piacevole
e credo si adatti bene con il genere di apparecchio.
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Ecco finalmente il nostro
apparecchio al termine delle non trascurabili operazioni di restauro
cui è stato sottoposto. Ovviamente adesso rifunziona perfettamente,
su tutte le gamme d'onda, anzi, è anche dotato di una buona
sensibilità sopratutto sulle onde corte. L'unica cosa che
manca purtroppo è il pannello posteriore, in compenso (e
non è poco) le manopole ci sono tutte e sono quelle sue
originali in bakelite.
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