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Questa
sezione è dedicata alle cosidette "sostituzioni sporche"
ossia quelle riparazioni dove si rende necessario per motivi di
approvigionamento (o di $$$)
la sostituzione di componenti con altri non originali. In generale
questo avviene per i condensatori (elettrolitici e non),
le valvole e le resistenze. La prima regola da tenere
presente nel caso della sostituzione di condensatori elettrolitici
di filtro è quella di non rimuovere mai il componente danneggiato
dal suo alloggiamento, questo per non compromettere l'aspetto
estetico originale del ricevitore. Spesso infatti questi componenti
venivano montati direttamente sulla parte superiore dello chassis
ed è evidente che una loro rimozione renderebbe sì
il tutto certamente funzionante ma non bello da vedersi... Stesso
discorso per i grossi condensatori di disaccopiamento a carta,
spesso in perdita..Basta staccare al componente guasto uno dei
suoi due reofori, mettergli in parallelo un moderno poliestere
ed il gioco è fatto, senza alterare troppo il "look" dell'apparecchio..
E'
inoltre una forma di cortesia molto gradita ai radioriparatori
quella di documentare SEMPRE
con piccole note lasciate all'interno del ricevitore quelle che
sono state le modifiche apportate. Questo sopratutto in quei casi
(disperati) dove per esigenze di forza maggiore saremo stati costretti
a modificare addirittura una parte del circuito elettronico. Questa
situazione definita appunto "disperata" la considero sempre un
qualcosa da evitare, è sempre poco piacevole infatti mettere
le mani in un ricevitore dove sono state fatte modifiche al circuito,
preferisco piuttosto sapere di avere un guasto irreparabile, tenere
la radio muta ma perfettamente originale. Sta al buon senso poi
di chi interviene giudicare se è il caso di proseguire
in questa sorta di "radio-accanimento terapeutico"...
Un
esempio di riparazione "sporca" è quello della sostituzione
dell'altoparlante elettrodinamico in seguito alla rottura della
sua bobina di campo. Nella immagine qui a lato si può vedere
come nei ricevitori prodotti prima degli anni '40 il campo magnetico
necessario al funzionamento dell'altoparlante stesso non veniva
creato da un magnete come accade oggi ma generato tramite una
bobina percorsa dalla corrente anodica. Nella eventualità
(non remota) che questo avvolgimento dovesse interrompersi avremo
quindi il ricevitore con l'altoparlante guasto.e pergiunta senza
tensione anodica.
In questo caso una volta sostituito l'altoparlante con uno nuovo
dovremo mettere al posto della bobina interrotta una resistenza
da circa 3Kohm 7W ed aggiungere un altro condensatore elettrolitico
da 16mF 350V in parallelo a quelli già presenti.
Infatti la bobina oltre a permettere il funzionamento dell'altoparlante
esegue anche un filtraggio della tensione anodica eliminando una
parte del ronzio di alternata.
Con
lo schema elettrico del ricevitore questa modifica è banale,
ma senza può nascondere delle insidie dovute alla discreta
quantità di fili che raggiungono l'altoparlante su cui
spesso è montato anche il trasformatore di uscita. Resta
inteso che la riparazione dell'avvolgimento di campo resta sempre
la soluzione migliore in ogni senso, ma difficilmente si riesce
a trovare un artigiano disposto a sbobinarsi tutto l'avvolgimento
per riavvolgerlo una volta riparato...
Altro
esempio, la sostituzione "sporca" di una ECLL80,
casoabbastanza comune
non per un problema di approvigionamento ma... di costi. Infatti
questo triodo-doppio pentodo che peraltro non è mai stato
impiegato in modo intensivo negli apparecchi, ha un costo abbastanza
elevato. Stesso discorso vale per il finale UL41
utilizzato come pentodo finale di potenza audio in ricevitori
con alimentazione dei filamenti IN SERIE.
Nella
immagine riportata qui a lato (cliccabile per ingrandirla) si
può vedere come è possibile ottenere una ECLL80
partendo da due comunissime ECL80.
In questo caso addirittura vengono utilizzati due tubi per sostituirne
uno soltanto, quindi potrebbero nascere problemi di spazio all'interno
dell'apparecchio stesso. Inoltre andrà tenuto presente
il fattore riscaldamento evitando di avvicinare troppo le due
valvole ad altri componenti. La cosa più complicata in
questa sostituzione è quella di riuscire ad ottenere uno
zoccolo NOVAL maschio da inserire
al posto della valvola originale da sostituire.
Certo, perchè va tenuto sempre a mente che in ogni sostituzione
di valvola con una non originale va evitato nella maniera più
assoluta di dissaldare fili dallo zoccolo o addirittura arrivare
a... sostituirlo ! Nei tubi OCTAL
la sostituzione è più facile, basta trovare una
qualsiasi valvola (anche guasta) romperla per arrivare ad ottenere
uno zoccolo maschio da utilizzare come "supporto" per il nuovo
tubo. Nel caso dei noval essendo questi ultimi realizzati tutti
in vetro è quasi impossibile non romperli o incrinarli
durante la rottura del bulbo.
Io
personalmente ho sempre risolto questo fastidioso problema come
si vede dalla immagine qui a lato prendendo semplicemente uno
zoccolo NOVAL nuovo, inserendo in ogni suo piedino (saldandoli
dal lato interno) degli spezzoni di filo argentato da 1mm,
poi con altrettanti spezzoni (dal lato interno) fissando un altro
zoccolo noval (o altri due come nel caso della ECLL80) dove ospitare
la valvola nuova. Questo "pseudo" zoccolo poi andrà inserito
nell'alloggiamento del tubo da sostituire. Unica raccomandazione
è quella di prestare la massima attenzione nella individuazione
dei piedini (1...9) perchè può sembrare anche banale
ma quando si hanno due zoccoli come in questo caso "speculari"
è facile sbagliarsi a contare e combinare dei grossi ..
arrosti!! Meglio controllare abbondantemente PRIMA
! Nel caso in cui la nostra sostituzione venga fatta tra
tipi di valvole con accensione del filamento diversa sarà
opportuno poi riuscire ad ottenere la tensione richiesta recuperandola
dal trasformatore di alimentazione oppure da altre valvole. Questo
è il caso in cui non riuscendo a reperile la UL41
volessimo sostituirla con una EL34, quest'ultima alimentata
a 6.3V anzichè in corrente come la UL41.. Nel dubbio comunque
eviterei di effettuare sostituzioni "ardite" pena altri guasti
che si potrebbero venire a creare come effetto del nostro intervento.
Altro
esempio abbastanza ricorrente è quello dell'inserimento
di uno o due diodi rettificatori posti in parallelo alla valvola
raddrizzatrice quando quest'ultima non sia più reperibile
per la sua sostituzione. In questo caso dovremo prestare la
massima attenzione nel verso di inserimento dei raddrizzatori,
pena una distruzione immediata dei condensatori elettrolitici
di filtro.. Sarà sufficiente poi scollegare uno dei due
collegamenti al filamento della valvola guasta in modo tale da
poterla lasciare al suo posto, sempre chiaramente se il suo malfunzionamento
non sia un.. cortocircuito interno. (Talvolta questo avviene)
In realtà la sostituzione della valvola raddrizzatrice
con uno o due diodi al silicio nasconde una piccola insidia: La
tensione raddrizzata che la valvola genera al momento dell'accensione
del ricevitore non sale in infatti maniera brutale ma cresce via
via che il filamento raggiunge la sua temperatura di funzionamento
per stabilizzarsi dopo alcuni secondi. Con il diodo invece la
tensione ai suoi capi raggiungerà il massimo in pochi decimi
di secondo e questo sbalzo potrebbe causare danni nei condensatori
elettrolitici di filtro, non più in grado di sopportare
tali sbalzi di tensione. E' per questo motivo che in questi casi
mi sento sempre di consigliare la sostituzione dei condensatori
di filtro prima che si possano danneggiare andando in perdita
o peggio in corto circuito.
Ricordate
poi che i veri "puristi" del restauro elettronico delle radio
non buttano MAI via nessuna parte sostituita in seguito ad un
intervento tecnico. Una piccola busta in plastica contenente i
componenti "defunti" può essere benissimo lasciata dentro
al ricevitore, lo spazio non manca certo e non fa perdere quel
"look" nostalgico che un ricevitore dovrebbe sempre portare con
sè.
Un altro caso dove qualche volta ci si deve
un po' arrangiare e' laddove si renda necessario sostituire
il trasformatore d'uscita con un altro, non originale, ovvero
preso da un altro apparecchio. Il motivo della sostituzione
generalmente e' dovuto ad un avvolgomento dell'originale interrotto,
in cortocircuito oppure in seguito a qualche intervento scellerato,
dove sia stato gravemente danneggiato o... tolto del tutto...(!)
In questi casi prima di effettuare la sostituzione si deve fare
attenzione che le impedenze si adattino, pena fare lavorare
la valvola finale in una zona fuori delle sue caratteristiche
tipiche. Il primario del trasformatore, nella immagine contrassegnato
con "P" ha sempre una impedenza abbastanza alta, e
funge come impedenza di carico per tutto lo stadio finale. Il
secondario "S" invece ha sempre una impedenza dell'ordine
della decina di ohm, in quanto deve pilotare IN CORRENTE la
bobina mobile dell'altoparlante.
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Tramite
questa tabellina sotto potremo risalire a scoprire quale sia
l'impedenza del nostro trasformatore, semplicemente confrontando
la valvola che viene utilizzata come finale, quindi essere in
grado in sostanza di confrontare tipi di trasformatori presi
da apparecchi diversi.. Generalmente gli stadi finali sono in
classe A (single ended) e si riconoscono perche' hanno una valvola
sola. In apparecchi di pregio talvolta viene usato lo stadio
in controfase (o push pull) riconoscibilissimo perchè
composto da due valvole, ma sopratutto contraddistinto dalla
presenza di una presa CENTRALE sul primario del nostro trasformatore.
NOTA: Purtroppo esistono alcuni apparecchi (generalmente
tedeschi) che usano doppi pentodi finali costruiti in un unico
tubo, tipo la ELL80. In questi casi si deve fare attenzione
a non essere tratti in inganno dalla presenza di una valvola
sola.
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Tabella
riepilogativa delle impedenze tipiche di carico per tipo di valvola
Impedenza (ohm) -->
| 18.000
| 14.000
| 10.000
| 8.000
| 7.000
| 5.000
| 4.000
| 2.000
|
Stadio finale con
un unico tubo in classe A
Che poi e' la maggioranza dei
casi, la configurazione si chiama single-ended.
| 1F4
1F5
| 1J5
1LB4
1T5
10
12A
12A7
38
| 6G6
19
41
49
| 1C5
1G5
1Q5
1S4
3Q5
3S4
6K6
6A4
7A5
7B5
12A6
14A5
| 2A5
6F6
12A
42
47
| 3B5
6AQ5
6L6
6V6
7C5
12A5
14C5
50
71A
| 6AC5
12A4
43
45
117L7
| 2A3
6Y6
7A5
25L6
35A5
35B5
35L6
48
50A5
50B5
50L6 |
Stadio finale con
due tubi in classe AB
Presente solo in apparecchi
di una certa potenza o classe, viene comunemente chiamato push-pull
| -
| 6K6
47
| 6AQ5
6F6
6L6
6V6
42
| 6V6
12A5
50
71A
| -
| 2A3
45
| -
| - |
Ultimo ma non per
importanza, non fatevi prendere dalla tentazione
di misurare con il tester, nella portata ohmetrica, l'impedenza
di un trasformatore, il valore che leggerete sara' SOLO
quello della resistenza dell'avvolgimento, ben diverso dalla
REALE impedenza, generalmente misurata con un impedenzimetro
alimentando il trasformatore con un segnale a bassa frequenza
di 1Khz. Al massimo una misura di questo tipo puo' essere utile
solo per verificare che il primario ed il secondario non siano
interrotti.
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Qui descrivero' come sia possibile una sostituzione
(sporca) tra l'introvabile 1L6 e la (abbastanza) comune
1LA6. Stiamo parlando del pentodo preamplificatore AF
del prestigioso ricevitore ZENITH TRANSOCEANIC, per la
precisione il mitico modello G500.
Su questi apparecchi venivano monate tutte valvole della serie
1xx, ovvero con accensione del filamento a 1.4V
e qualche volta puo' sempre capitare di incorrere in qualche
tubo difettoso, sopratutto in circuiti come questo, dove le
valvole, del tipo ad accensione diretta, mal sopportano bruschi
sbalzi di tensione.
Fino a quando si bruciano la 1U4 la 1S5 o la 3V4
sul mercato si trovano i ricambi a prezzi ragionevoli, purtroppo
non e' la stessa cosa per la micidiale 1L6. Questo pentodo
e' stato infatti prodotto appositamente per la Zenith ed impiegato
in pochissimi altri apparecchi, per questo motivo e' diventato
quasi introvabile. Su Ebay si trovano alcuni schemi per riprodurre
tramite MOSFET una pseudo-valvola elettronica,
ma a mio avviso snaturando l'apparecchio.
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Quindi che fare? Fortunatamente esiste la valvola 1LA6,
decisamente piu' economica e facile da reperire. Elettonicamente
parlando sono tubi assolutamente identici, l'unica differenza
(e non e' poco..) riguarda lo zoccolo, in un caso a 7 piedini
nell'altro uno octal. |
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L'opera di adattamento consiste come prima cosa nel sacrificare
una comune valvola con zoccolo a 7 piedini, magari la stessa 1L6
ormai defunta.
L'operazione di rottura del vetro va fatta avvolgendo prima la
valvola in un tovagliolino di carta e poi con un martello procedere
alla rottura del vetro, colpendola in punta, questo per evitare
che il preziosissimo zoccolo possa danneggiarsi. In alternativa
in commercio si trovano zoccoli "maschi" di bachelite,
nulla vieta di adoperarne uno di questi.
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Successivamente, con una discreta dose di pazienza, salderemo
su ognuno dei 7 reofori dei piccoli spezzoni di filo di rame nudo.
Durante l'operazione fate attenzione a non effettuare saldature
"fredde", i monconi interni della valvola non sono facilmente
saldabili, eventualmente dovrete provvedere ad una loro accurata
pulizia.
Stessa cosa per i piedini del nostro "adattatore", a
lavoro terminato non vorremo certo trovarci in condizione di avere
il ricevitore... muto solo per un banale falso contatto dovuto
a ossido o sporcizia sui piedini.. |
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Adessp avremo cura di saldare con precisione
uno ad uno i piedini dal nostro zoccolino di vetro direttamente
alla 1LA6, facendo attenzione che combaciano tutti AD ESCLUSIONE
del piedino 7, che sulla octal deve essere collegato al
piedino 8.
Anche qui nulla vieta di saldare il nostro zoccolino ad uno zoccolo
octal, io non l'ho fatto solo perche' in casa non avevo zoccoli
octal di questo tipo, che sono un po' diversi dai normali (tipo
6V6 per intenderci)
Ecco come si presentera' a lavoro ultimato il nostro adattatore,
semplice ed assolutamente funzionale. |
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Vista dell'interno del ricevitore con il nostro
"capolavoro" che non sfigura affatto. Per sicurezza
prima di montarlo e' bene con il tester misurare la resistenza
tra i piedini 1 e 7, (filamento), se tutto e' ok dovremmo trovare
una ottantina di ohm, piu' o meno.
Acceso l'apparecchio e dato modo alle valvole di andare a regime
il suo funzionamento e' assolutamente normale, posso garantirvelo
e sopratutto senza la necessita' di dovere effettuare rocamboleschi
ritocchi nell'allineamento degli stadi AF.
L'alternativa sarebbe stata acquistare su Ebay negli Stati Uniti
o in Inghilterra ad almeno 50 euro il tubo originale.
Non ho nemmeno preso per un attimo in considerazione l'idea
di sostituire lo zoccolo originale con uno diverso, queste sono
cose che non vanno MAI fatte.
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Altra sostituzione interessante che mi e' capitato
di dover effettuare riguarda un bellissimo apparecchio His
Master Voice (La Voce del Padrone) modello 1231.
In questo intervento di restauro ho trovato danneggiata la convertitrice,
una rara X78 che presentava
un cortocircuito tra placca della sezione oscillatrice e griglia,
guasto che ha provocato inoltre l'arrostimento della resistenza
di placca.
Facendo una breve ricerca e confrontando le tensioni di polarizzazione
ho trovato una QUASI equivalente, una comunissima ECH42.
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Purtroppo la ECH42 (immagine di sinistra) e'
una valvola dotata di zoccolo rimlock, inadattabile al 7 piedini
della X78 originale (immagine di destra). Per effettuare
la sostituzione "sporca" ho realizzato quindi un semplice
adattatore con il quale il ricevitore e' tornato perfettamente
a funzionare.
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Compe prima cosa mi sono realizzato lo zoccolo
femmina sul quale montare la ECH42, avrei potuto usare un normalissimo
zoccolo rimlock ma mi toccava smontarlo da qualche vecchio telaio
e l'operazione mi sembrava troppo lunga. Ho preferito quindi
utilizzare dei piedini per circuito stampato gia' pronti per
essere saldati, prima schiacciandoli con un tronchese, in modo
da realizzare un accopiamento meccanico con la valvola il piu'
stabile possibile.
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Quindi ho sacrificato 2 resistenze di potenza
come quella mostrata qui a lato, dotate di reofori di diametro
molto simile ai piedini della defunta X78.
I sette spezzoni di filo, una volta puliti dall'ossido con carta
vetrata e stagnati da un lato sono diventati ottimi piedini.
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A questo punto ho infilato i piedini ex-circuito stampato preventivamente
accorciati e pizzicati con il tronchese nella nuova valvola, la
ECH42 appunto.
La tenuta meccanica e' praticemante perfetta.
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Come penultima operazione ho saldato ad ogni
pin un piccolo spezzone di cavo, i vari piedini poi sono stati
isolati con piccoli pezzi di cavo termorestringente e quindi
tenuti assolutamente fermi da una reggetta in plastica.
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Per terminare il lavoro ho qundi saldato ad
ogni piedino i sette reofori preventivamente realizzati con
le resistenze tagliate.
L'operazione piu' complessa e' stata fare attenzione ad inserire
nello zoccolo del telaio i vari piedini rispettando la disposizione
interna della ECH42.
Fortinatamente non ho trovato grosse differenze nelle piedinature.
Cliccando QUI
si possono vedere come le due valvole differiscano poco tra
di loro in termini di numerazione dei piedini.
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In alto a sinistra nel telaio del ricevitore
si puo' vedere come si presenta questa sostituizione "sporca"
a lavoro ultimato.
Anche in questo caso la modifica, assolutamente non distruttiva
per il ricevitore, permettera', un domani, entrati in possesso
della valvola originale di effettuare il ripristino dell'apparecchio
semplicemente sfilando la valvola sostituita.
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