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Costruttore |
Radiomarelli |
Modello |
RD231 |
Anno di costruzione |
1965 circa |
Gamme d'onda |
OM - OC - MF - TV - Fono |
Valvole montate |
18AQ8 - 12AJ8 - 12BA6 - 19AK8 - 35QL6 - 35X4 - DM70 |
Circuito di ricezione |
Supereterodina con MF a 455Khz e 10,7Mhz |
Alimentazione |
110-240 Vca |
Dimensioni |
42x18x20 |
Finale audio |
35QL6 |
Occhio magico |
DM70 |
Quello che viene descritto
in questa sezione è un tipico apparecchio radio costruito
verso la fine degli anni 60', senza nessuna velleità
nè economica nè tanto meno da collezione, nei
mercatini si trovano infatti apparecchi di questo tipo a poche
decine di euro. Ho pensato di riportarlo invece a scopo propedeutico
e per evidenziare certe sue caratteristiche tecniche in uso
in quel periodo nonchè per i materiali e le valvole utilizzate.
Come prima cosa si può notare la
massiccia presenza di plastica, ormai dilagante, solo il mobile
(impiallacciato anche male) ci ricorda i vecchi apparecchi.
Se volete vedere per
curiosità come era realizzato venti anni prima sempre
un Radiomarelli (modello 10A05) potete vederlo nella sezione
"collezione".
L'acustica di questo apparecchio per via
dell'uso un piccolo altoparlante ellittico nonchè la
bassa potenza erogata dal finale audio è discutibile,
anche il controllo di tono si è ridotto ad un semplice
condensatore messo/tolto in parallelo all'ingresso dello stadio
finale, sia per abbassare un pò l'esaltazione esasperata
degli acuti, ma sopratutto per tamponare la mancanza assoluta
di toni bassi. Lo stadio di alimentazione,
ridotto ai minimi termini, è rigorosamente ad autotrasformatore
(per risparmiare sul secondario che non esiste più) ossia
come quasi tutti gli apparecchi economici prodotti in questo
periodo. L'accensione dei filamenti avviene ponendoli in serie,
così da eliminare anche la presa a 6.3V richiesta in
passato. Le sigle delle valvole usate infatti iniziano tutte
con "12", "35" ecc per indicare appunto la tensione di filamento.
Altra caratteristica
comune a molti ricevitori prodotti in questi anni è la
possibilità di espandere la gamma della FM verso l'alto
fino a rendere possibile l'ascolto dell'audio dei canali VHF
della televisione (TV1 e TV2). Infatti l'audio della televisione
viene trasmesso in modulazione di frequenza, mentre il video
in modulazione d'ampiezza quindi è possibile ascoltare
anche oggi il primo canale RAI intorno ai 170Mhz. Il
montaggio dei componenti non avviene più come in passato
con connessioni punto-punto ma tramite l'utilizzo di una basetta
di bachelite forata con i collegamenti stampati e stagnati direttamente
dall'altro lato, in pratica stiamo parlando di un circuito
stampato, come quelli che ancora
oggi vengono usati per quasi tutti gli apparecchi elettronici
(ovviamente in questo caso si tratta di un circuito stampato
ad una faccia sola e monostrato).
Non dobbiamo dimenticarci
che siamo in presenza degli ultimi radioricevitori realizzati
a valvole, il transistor infatti inventato nel 1946 e perfezionato
negli anni successivi inizia a trovare sempre più spazio
in ogni apparecchio, questo per tutti i suoi vantaggi che conosciamo
bene. I primi transistors prodotti erano esclusivamente al germanio,
poi in seguito ed ancora oggi la produzione è fatta esclusivamente
di transistors al silicio.
Ai giorni nostri
alle valvole è rimasto solo (ma ancora per poco) il ruolo
di finali di grande potenza per trasmissione, infatti dove si
rende necessario generare potenze in radiofrequenza dell'ordine
dei vari kW (leggi migliaia di watt) le valvole sono
insostituibili, anche se in forme molto diverse da quelle presenti
dentro i nostri storici apparecchi radio.
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Solo per curiosità
qui a lato potete vedere due "valvole" attualmetnte in produzione
ed usate in trasmissione, si tratta di semplici TRIODI,
raffreddati ad olio, pesano 15Kg e 25Kg circa l'uno, come filamento
hanno bisogno di 12V con 230 AMPERE
e sono in grado di erogare potenze dell'ordine dei 50.000W.
Notare che l'involucro
non è più in vetro altrimenti ... si fonderebbe!
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Dopo queste brevi disgressioni
sull'argomento ecco riportata di seguito la parte relativa al
restauro vero e proprio..
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Ecco come si presentava questo apparecchio
una volta arrivato in laboratorio. All'interno polvere, polvere
ed ancora polvere.
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Immagine di come è stato ridotto l'apparecchio
ai "minimi termini" per effettuare una pulizia accurata.
Per la cronaca questa foto è stata scattata dopo una
prima decisa pulizia effettuata con aria compressa. Notare
il porta minuterie verde, comodissimo per tenere viti, vitine,rondelle,
valvole sempre in ordine ed a portata di mano per tutto il
lavoro di restauro.
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Vista del mobile una volta terminate le operazione
di restauro. In realtà su questo apparecchio non è
stato effettuato un grosso lavoro se non l'accurata pulizia
ed una bella lucidatora con i prodotti che si vedono nella immagine.
Si tratta di normali lucidanti a base di gommalacca e si trovano
in quasi tutti i negozi di ferramenta e colori. In realtà
la gommalacca si può comperare anche in scaglie, costa
molto meno ma poi va sciolta, diluita con l'alcool, insomma
un pò di pigrizia non guasta :)
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Ecco una vista ingrandita di come si presentava
l'apparecchio appena aperto. Su ogni componente si era depositato
uno strato di polvere così spesso da rendere difficile
anche il riconoscimento dei colori delle resistenze. Per riportare
il tutto "a vista" e ben pulito si è reso necessario
soffiare prima con aria compressa, poi spruzzare sopra tutto
lo chassis un pò di prodotto sgrassante e quindi riasciugare
a fondo, sempre con aria compressa, senza esagerare nei punti
più delicati, ossia dove arrivano le bobine di alta
frequenza ed i collegamenti sono effettuati con filo molto
sottile, e credetemi facile da danneggiare.
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Vista ingrandita dello
zoccolo di una valvola. Notare come lo sporco e l'ossido abbiano
danneggiato alcuni piedini. In questi casi è di fondamentale
importanza come già detto effettuare una OTTIMA
pulizia dei contatti,sia di tutti gli zoccoli sia delle valvole,
per evitare malfunzionamenti o subdoli guasti. Per fare questo
ci vuole un pò di pazienza, un foglio di carta vetrata
fine e dello spray disossidante. In alternativa ho avuto buoni
risultati con un pennello intriso di trielina poi soffiata via
con aria compressa. Se usate la trielina fate attenzione perchè
tende a SCIOGLIERE
alcuni tipi di plastica, con ovvi problemi. (Ovviamente oltre
che fare attenzione alla vista, negli occhi è pericolosa!!)
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Tanto per rimanere in tema di piccoli apparecchi
realizzati in maniera economica guardate come è stato
risolto il problema della illuminazione della scala parlante.
Non esiste più la lampadina a 6,3V classica a vite,
qui hanno saldato una lampadina a pisello del tipo albero
di Natale direttamente su un pezzo di cartone posto dietro
la scala parlante...
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Altra cosa singolare e curiosa è come
l'antenna della modulazione di frequenza sia stata "inglobata"
all'interno del cordone di alimentazione. Si può vedere
infatti come siano tre i fili e non due che vanno alla spina
(ed a quei tempi la terra manco esisteva sugli apparecchi credetemi....).
Sul lato destro, in alto, quella specie di rotolo di filo altro
non era che l'impedenza di AF, messa per evitare di disperdere
la preziosa radiofrequenza raccolta tramite il filo all'interno
del trasformatore di alimentazione.
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Dettaglio dei componenti sostituiti perchè
guasti (oltre ovviamente ai soliti condensatori di filtro).
Si tratta di un condensatore ceramico posto all'interno dello
stadio di modulazione di frequenza, sostituito perchè
in perdita con una resistenza interna di 3000 ohm circa. In
pratica misurando la tensione anodica sulla convertitrice
invece di avere 90V ne erano presenti solo 25, il resto veniva
"shuntato" dal condensatore. La resistenza invece
misurata con l'ohmetro risultava quasi il doppio del valore
riportato, ossia 600Kohm anziche 330..
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Vista dal dietro dell'apparecchio
una volta terminate le riparazioni, ora il ricevitore ha ripreso
a funzionare perfettamente. Sul lato destro del circuito stampato
si può notare uno dei condensatori elettrolitici di filtro
sostituito. Di difficoltoso è stata solo la cura riposta
nella pulizia del commutatore a tasti di gamma, questo componente
è spessissimo fonte di rumori durante il funzionamento
e può generare moltissimi problemi.
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