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Costruttore |
UNAOHM |
Modello |
G45 |
Anno di costruzione |
1960 |
Valvole montate |
EY86 ECC82 ECC81 ECF80 ECC81 5UP1 EZ88 ECC88 ECC88 ECC88 ECC82 |
Alimentazione |
110-220 Vca |
Dimensioni |
18x40x30 |
Quello descritto qui sotto è un oscilloscopio
della UNAOHM risalente all' inizio degli anni '60 che
ho acquistato in un mercatino dell'usato colto più che
altro da curiosità di vedere se fosse stato possibile
ricondizionarlo. Si è dimostrata una scelta valida perchè
una volta riparato e restaurato ancora oggi funziona perfettamente.
Chiaramente le prestazioni sono limitate, la banda passante
è prossima al Mhz, ma nella bassa frequenza funziona
perfettamente. Il tubo utilizzato per visualizzare l'immagine
è un vecchio 5UP1 a fosfori verdi, un cinescopio di vecchia
concezione, chiaramente a deflessione elettrostatica ma già
superato anche negli anni 60. Per visualizzare i suoi data sheet
potete cliccare QUI,
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Vista dello strumento durante il funzionamento,
all'ingresso verticale ho applicato una sinusoide di 100Khz -
4Vpp. L'aggancio del sincronismo è buono, la scala in centrimetri
è stata ritarata e nonostante la non più elevata
luminosità dei fosfori il funzionamento complessivo del
dispositivo è buono.
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Vista interna laterale dello strumento una volta asportati i coperchi
laterali di chiusura. E' facilmente individuabile la parte alimentatore
(in basso) ed il poderoso schermo in metallo tutto intorno al tubo
catodico. La funzione di questo schermo è evitare disturbi
nella deflessione elettrostatica del raggio, problema che poi andrebbe
a ripercuotersi sulla immagine visualizzata. In tutto (tubo escluso)
ci sono 10 valvole di cui due dedicate alla sezione alimentatrice.
Il resto sono tutti doppi diodi della famiglia ECC più una
ECF80 utilizzata nella sezione sincronismi. |
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Questo è un particolare ingrandito della
valvola raddrizzatrice EY86, un diodo progettato per lavorare
con correnti bassissime ma tensioni molto elevate. La tensione
continua generata si aggira intorno ai 1000V e viene utilizzata
per il normale funzionamento del cinescopio. In realtà
si tratta di una tensione NEGATIVA, in quanto la polarizzazione
del tubo avviene "alla rovescia" ponendo il catodo sui
-950V. Questo perchè prelevando poi dalla anodica dei tubi
una tensione a +300V una volta che quest'ultima verrà applicata
alla griglia accelleratrice in realtà la vera differenza
di potenziale utile sarà di 950+300V ossia circa
1200V .
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Vista dello strumento
dall'altro lato, questa volta una volta rimosso anche lo schermo
intorno al tubo catodico. In basso a sinistra il trasformatore
di alimentazione, in realtà l'unico componente per il quale
è stata necessaria una riparazione vera e propria. Per
il resto il cablaggio è effettuato in maniera pulita ed
ordinata, tipica degli strumenti di misura.
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A sinistra si può vedere un particolare
ingrandito del trasformatore di alimentazione prima del suo "restauro".
Purtroppo molti fili erano danneggiati ed in cortocircuito, quindi
si è reso necessario il suo smontaggio. L'operazione è
stata lunga, ma alla fine anche dopo una passata di vernice nonchè
isolamento tramite lacca dei terminali in ingresso ed uscita il
componente è tornato praticamente come nuovo.
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Durante le operazioni di restauro-riparazione-pulizia
è stato inoltre necessario disassemblare lo strumento COMPLETAMENTE,
come si può vedere dalla immagine qui a lato. Si è
trattato di un intervendo decisamente laborioso, visto anche l'elevato
numero di connessioni interne presenti. Diversamente non sarebbe
stato possibile ricontrollare tutti i collegamenti ed effettuare
una pulizia accurata dell'interno, che originariamente era pieno
di polvere e sporcizia.
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Un prezioso consiglio:
Quanto vengono effettuati interventi di smontaggio/rimontaggio
così complessi è sempre una OTTIMA nonchè
INDISPENSABILE abitudine quella di scriversi su fogli di carta
la minima disposizione di ogni connessione, commutatori, potenziomentri,
trasformatori e quanto ci sia di cablato nell'apparecchio che
ci accingiamo a smontare. Questo perchè poi a distanza
anche di pochi giorni ricordarsi a mente che il filo verde va
collegato al rosso, anzi al giallo, eppure mi pareva.... Insomma,
si rischia seriamente di non cavarci più le gambe !
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Una vista dei componenti distesi ad asciugare
dopo il loro ...lavaggio ad acqua e sapone :) Chiaramente l'asciugatura
va effettuata con MOLTA pazienza ed attenzione, possibilmente
lasciando trascorrere qualche giorno prima del riassemblaggio...
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Questa immagine
è stata scattata durante il riassemblaggio dello strumento,
si può notare il lungo cavo utilizzato per i collegamenti.
Devo inoltre sinceramente ringraziare la ditta START
S.p.A. di Milano
la quale mi ha spedito direttamente a casa lo schema
elettrico di questo strumento. Direi un servizio di assistenza
post-post vendita più unico che raro !
La societa' UNAOHM esiste sempre ed e' sempre molto attiva
nella realizzazione di strumenti di misura, se volete visitare
il loro sito potete cliccare QUI
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