|
Costruttore |
Telefunken |
Modello |
Mignonette baby |
Anno di costruzione |
1960 |
Gamme d'onda |
OM |
Valvole montate |
UCH42 UAF41 UCL81 UY41 |
Circuito di ricezione |
Supereterodina con MF a 455Khz |
Alimentazione |
110-220 Vca |
Dimensioni |
22x15x13 |
Finale audio |
Pentodo UCL81 |
Note |
Radioricevitore con sistema di sintonia a permeabilità
variabile, con filamenti alimentati in serie e dotato di autotrasformatore
per alimentazione.
|
|
Vista anteriore del ricevitore.
Ci troviamo di fronte ad una disposizione di componenti abbastanza
classica per gli anni in cui è stato costruito. Scala
parlante illuminata da dietro con una lampadina a 6,3V, sul
lato sinistro l'autotrasformatore di alimentazione, dietro i
tubi e le medie frequenze, sul lato destro il sistema di sintonia,
chiamato a permeabilità variabile. Con questi ricevitori
si deve fare attenzione che uno dei conduttori di alimentazione
è collegato, dopo l'interruttore, direttamente alla massa
del telaio (chassis). In tutte le parti in metallo quindi potrebbe
essere presente la FASE della rete-luce a 220V.
|
Questa Telefunken Mignonnette Baby degli anni '60 è un
esemplare dei primi radioricevitori portatili, sempre
comunque alimentati a rete-luce. Il gruppo di sintonia,
rappresentato ingrandito qui a lato, era realizzato con la tecnica
della permeabilità variabile, un sistema
molto in voga nei radioricevitori OM-OC degli anni 50. In pratica
l'accordo di sintonia avveniva modificando la reattanza delle
bobine di antenna e di oscillatore locale mantenendo invece
costante il valore della capacità posta a loro in parallelo.
Questo sistema permetteva
di rinunciare all'ingombrante e costoso condensatore variabile
a doppia sezione. In pratica agendo sul perno della sintonia
si andava ad inserire o estrarre i nuclei di ferro dolce dall'interno
delle bobine sia di accordo che di oscillatore locale. Questo
esemplare rientra nella categoria dei ricevitori "economici"
ed era dotato di una unica gamma d'onda, le onde medie.
|
|
Vista dell'apparecchio dal lato inferiore, quello
dei componenti. Si nota il numero esiguo di componenti, le resistenze
multiple "stampate" in un unico blocco fatto a piastrina, la lampadina
per illulinare la scala parlante ed i condensatori di disaccoppiamento
(quelli gialli) a carta, un isolante molto usato fino alla metà
degli anni 60. |
|
|
L'accensione dei filamenti delle valvole era rigorosamente di
tipo serie, questo per economizzare spazio prezioso nell'avvolgimento
del trasformatore di alimentazione. Purtroppo in questo tipo
di stadio alimentatore, ridotto all'osso per motivi di spazio,
spesso per surriscaldamento si danneggiava la resistenza posta
in serie alla presa di anodica dell'autotrasformatore.
Nell' immagine potete vedere nel riquadro rosso
di destra la resistenza sopra menzionata spaccata in due e nel
riquadro di sinistra invece la resistenza di catodo dello stadio
finale di BF purtroppo anch'essa ridotta proprio male...
|
Grande cura veniva comunque posta nella schermatura elettrostatica
dei singoli tubi, come potete osservare nella immagine a fianco.
Questo per il fatto che le ridotte dimensioni del mobile imponevano
alle valvole di lavorare a pochi centimetri di distanza l'una
dall'altra.
Senza una opportuna schermatura, anche in virtù
della elevata pendenza dei tubi stessi, si sarebbero potuti
verificare disturbi o inneschi di vario tipo ed un peggiornamento
del rapporto segnale/rumore.
|
|
|
|