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Costruttore |
Gerufon |
Modello |
Ultra Ferrit 58W |
Anno di costruzione |
1952 |
Gamme d'onda |
OL - OM - OC1 - OC2 - MF |
Valvole impiegate |
ECC85 EF89 EF89 EF80 EAA91 EF85 ECH81 EBF89 EF86
EL84 EM80 |
Circuito di ricezione |
Supereterodina con MF a 460Khz e 10.7Mhz
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Alimentazione |
110-220 Vca |
Dimensioni |
73 x 44 x 35 |
Finale audio |
EL84 |
Occhio magico |
EM80 |
Quello che viene descritto
in questa pagina e' un MASTODONTICO nonche' acusticamente
meraviglioso ricevitore costruito nel 1952 dalla Gerufon, un
produttore della ex Germania dell'Est (DDR). L'accuratezza nella
realizzazione, la scelta dei materiali, la cura con la quale
e' realizzato, la complessita' dei circuiti al suo interno lo
pongono al vertice della produzione "oltre cortina"
di quegli anni.
Progettualmente parlando e' come trovarsi di fronte ad un apparecchio
della Grundig, anche l'acustica, davvero unica, ricorda molto
da vicino il suo "fratello".
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Vista posteriore dell'apparecchio,
una volta giunto in laboratorio, prima delle operazioni di restauro.
Le valvole impiegate in questo splendida realizzazione sono
addirittura 11 (!) e, cosa unica nel suo genere, TUTTO
lo stadio di modulazione di frequenza e' completamente separato
da quello della modulazione di ampiezza. Dallo schema
potete vedere infatti come dall'antenna al rivelatore (discriminatore)
della MF il segnale compia una strada separata per unirsi al
resto del ricevitore solo prima dello stadio preamplificatore
audio.
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Vista dell'interno,
sempre prima del restauro. Si puo' notare il complesso sistema
di altoparlanti, di cui un woofer di dimensioni generose,
due laterali ed un piccolo tweeter a membrana per la riproduzione
delle note alte. Come nella migliore tradizione tedesca lo
schema del ricevitore e' posto al suo interno, in questo caso
addirittura incollato (!) nella parte inferiore. Di dimensioni
e peso (!) inaudito lo chassis e' tutto realizzato con controtelaio,
con schermature ottime.
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Ecco il mobile completamente
smontato, prima delle operazioni di pulizia e rilucidatora che
e' avvenuta, con rispetto della lavorazione originale, con tampone
a gommalacca. Nel complesso il legno era in ottimo stato,
il lavoro peggiore e' stato smontare il gruppo altoparlanti,
ed i due laterali. Il filo che si vede uscire in altro e' l'antenna
interna per la modulazione di frequenza, in pratica il classico
dipolo a "T".
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L'unica operazione
estranea al restauro dell'apparecchio e' stata la riverniciatura
dell'impedenza di filtro della tensione anodica, in quanto
presentava il traferro tutto arrugginito. Stranamente, pur
non essendo presente un grammo di ruggine in tutto l'apparecchio,
solo qui si era annidata una fastidiosa copertura marrone
di ruggine.
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Vista ingrandita del
cinematismo presente sul comando di cambio di sintonia, dove
la manopola trasmette, tramite la cordina, il movimento all'indice
ed al condensatore variabile.
Per evitare slittamenti della cordina, in alcuni casi, come
qui evidenziato, utilizzo una piccola striscia di nastro di
carta da carrozziere avvolto per 1 giro sul pignoncino, cosi'
da aumentare al massimo l'attrito. Qui tutta la parte meccanica
e' abbastanza complessa in quanto il meccanismo di ricerca delle
stazioni e' completamente duplicato, per la modulazione di frequenza
e quella di ampiezza.
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Vista dell'imponente
chassis una volta restaurato e pulito. Si puo' notare il numero
elevato di medie frequenze (proprio perche' le sezioni AM e
FM sono completamente separare) e l'antenna in ferrite orientabile
per sintonizzare meglio le stazioni. In questo apparecchio addirittura
hanno previsto una preamplificatrice per le gamme OM posizionata
immediatamente sotto l'antenna, cosi' da dare all'apparecchio
una sensibilita' davvero ottima.
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Vista posteriore del
telaio, abbastanza ordinato, in basso a destra si puo' vedere
la schermatura di tutta la parte a modulazione di frequenza,
che come gia' riportato, e' completamente separata da quella
a modulazione di ampiezza. Tipica poi dei ricevitori degli anni
'50 e '60 la tastiera, con la quale si selezionano le gamme
d'onda e si accende o spegne l'apparecchio.
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Vista interna del mobile,
con evidenziato il telaio separato dove trovano posto i trasformatori
di uscita, due addirittura. Uno esclusivamente per il woofer,
l'altro per i due altoparlanti laterali ed il tweeter, che come
si vede non e' ancora stato rimontato al suo posto. Impossibile
spiegare l'acustica, i bassi profondi e "rotondi"
che questo apparecchio riesce a riprodurre, grazie al potente
woofer ed al mobile che garantisce una risposta di bassi davvero
superba!
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Vista ingrandita del
tweeter, usato per la riproduzione delle note alte. Si tratta
di un piccolo altoparlante elettrostatico, viene infatti pilotato
DIRETTAMENTE dalla tensione anodica, previo un condensatore
di bypass.
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