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Costruttore |
GELOSO |
Modello |
G213A |
Anno di costruzione |
1950 |
Valvole
impegate |
12SL7 - 12SL7 - 6V6G - 6V6G - 5V4G |
Alimentazione |
110 125 140 150 220
280 Volt |
Dimensioni |
32 x 18 x 20 |
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L'amplificatore che viene descritto in questa
pagina appartiene alla gloriosa famiglia dei G232, G250,
G226, tutti apparecchi progettati alla fine degli anni
'40 con la consueta attenzione e precisione che ha sempre contraddistinto
tutta la produzione Geloso. Notare che anche questo apparecchio
veniva fornito in scatola di montaggio.
In questo caso quello qui descritto e' il fratello minore, si
tratta di un amplificatore che spesso veniva utilizzato all'interno
di chiese o locali di medie dimensioni, la sua potenza di uscita
si aggira intorno ai 12W. Il circuito e' un classico push pull
di 6V6 (classe AB) pilotato da una 12SL7 come invertitore di
fase ed una 12SL7 come preamplificatrice del segnale audio applicato
ai suoi 2 ingressi.
Notare la presa professionale per il microfono
e l'ingresso fono, miscelabili in maniera indipendente.
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Vista dell'interno dell'amplificatore, il cablaggio e' realizzato
in maniera impeccabile, notare in alto lo schermo intorno ai
potenziometri del volume ed a destra l'impedenza di filtro posta
in serie alla linea anodica, tutte finezze progettuali volte
a diminuire al massimo il ronzio residuo o captato esternamente.
Anche le valvole preamplificatrice ed invertitrice di fase sono
dotate del loro schermo in alluminio.
Sulla destra i condensatori elettrolitici di filtro ovviamente
Geloso, riconoscibili dai coperchi di cartone arancione.
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Questo amplificatore e' dotato di una raddrizzatore
per l'anodica a valvola (5V4) piu' un raddrizzatore a stato
solido (selenio) usato per alimentare in TENSIONE CONTINUA
i filamenti delle due valvole 12SL7, questo per evitare qualsiasi
problema di ronzio.
Il condensatore visibile e' uno dei due utilizzato prioprio
per questo scopo, infatti la sua tensione di lavoro e' molto
bassa (25V).
Notare la precisione del cablaggio dove tutte le resistenze
ed i condensatori trovano comodamente posto sulla loro basetta
in bakelite.
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Piccolo ma importante dettaglio per testimoniare
la cura con la quale la Geloso produceva anche i componenti
secondari.
In questo caso una normalissima manopola, questo amplificatore
ne ha tre, di bakelite, uguali e tutte realizzate benissimo.
Addirittura e' stampato il nome GELOSO al suo interno,
anche l'indicatore montato a caldo sulla parte interna in metallo
tornito conferisce a questo componente un aspetto molto professionale.
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Vista posteriore dell'amplificatore, notare
le calotte dei trasformatori (addirittura cromate), orientate
a novanta gradi tra di loro per evitare induzione e possibile
ronzio, sulla destra invece il raddrizzatore al selenio (quello
rosso) che serve per raddrizzare la tensione dei filamenti delle
due 12SL7.
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Vista della targhetta identificativa dei collegamenti posta
accanto alla morsettiera di uscita. La vocazione di questo amplificatore
emerge da questo dettaglio, si tratta infatti di un apparecchio
concepito chiaramente per scopi PA (public addressing)
ovvero per la sonorizzazione di ambienti.
La morsettiera con i vari collegamenti disponibili rendeva infatti
possibile collegare a questo amplificatore diffusori acustici
con praticamente qualsiasi impedenza, non solo i classici 4
ed 8 ohm.
Nelle chiese per esempio venivano messi gli
altoparlanti (a volte a tromba) laterlalmente rispetto all'altare,
questi diffusori avevano una impedenza di ingresso piuttosto
alta, per minimizzare le perdite lungo il filo, che a volte
raggiungeva i centro metri di lunghezza.
Impostando opportunamente i collegamenti su questa morsettiera
era possibile quindi adattare perfettamente le impedenze e ridurre
al massimo le perdite di potenza acustica.
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Vista dell'amplificatore una volta completamente restaurato
e provvisto del suo coperchio.
Una volta terminate le operazioni di restauro, peraltro davvero
minime, questo apparecchio ha dimostrato ancora a distanza di
decenni la sua assoluta mancanza di ronzio, rumore di fondo
e di avere sempre una alta sensibilita' (4mV addirittura)
E' possibile scaricare QUI
il Bollettino Geloso originale numero 40 (grazie a IW2DGS) dove
veniva descritto questo amplificatore, oltre ad altri apparecchi
sempre della stessa famiglia.
Ringrazio l'amico Franco che mi ha regalato questo amplificatore.
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