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Questo esemplare di Nordmende
Fidelio 58 è un apparecchio appartenente alla seconda
metà degli anni 50 dove si possono apprezzare sia la
più classica realizzazione "made in Germany",
che una realizzazione tecnica ineccepibile. Durante l'ascolto,
specialmente in FM dove si apprezza meglio, possiede una timbrica
molto calda e ancora oggi attuale, anzi forse dimenticata. Tra
gli altri costruttori tedeschi di apparecchi di classe elevata
simile a questo vorrei ricordare tra tutti GRUNDIG e
SABA. Tecnicamente parlando di questo Fidelio spicca
un sistema a tweeter centrale con due trombe in grado di convogliare
il suono lateralmente all'apparecchio, chiaramente definito
"<3D>". E' inoltre presente un sofisticato
complesso di equalizzazione del sonoro tramite reti R-C e controreazioni
varie in grado di ottimizzare l'ascolto per parlato, musica,
orchestra e così via, questo oltre ai naturali controlli
di toni acuti e bassi.
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Vista dell'apparecchio
appena arrivato in laboratorio, in apparecchi di questo
tipo ovviamente la polvere regna sovrana, anche se è
bastato un buon getto di aria compressa per togliere la
maggior parte dello sporco e .. dei ragni. Inaspettatamente
(ma non poi molto perchè ricordo che stiamo parlando
di apparecchi di classe elevata) all'interno è presente
lo schema elettrico, con dettagliate istruzioni anche per
la taratura dei gruppi AF MF. Notare come il fondo del ricevitore
sia asportabile per permettere le regolazioni anche senza
togliere il telaio e come sia presente uno schermo di alluminio
collegato a massa in grado di proteggere da disturbi elettromagnetici.
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Ovviamente la prima operazione
effettuata durante il restauro è stato lo smontaggio
completo dell'apparecchio e del mobile stesso, togliendo tutti
i fregi in metallo, il frontale ed i laterali per poter rimanere
sono con il legno ed iniziare il restauro vero e proprio. In
realtà a parte qualche piccolo graffio superficiale il
mobile era in condizioni discrete, è bastata una scartata
con carta abrasiva del 160 ed un passaggio di impregnante noce
scuro per farlo tornare in perfetto stato.
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Ho voluto ingrandire
questo timbro impresso sul fondo del mobile, riporta la sua
data di realizzazione, non si trovano facilmente con giorno
mese ed anno..
Per i curiosi il 26 di aprile del 1957 cadeva di venerdì
:)
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Questa è una immagine
ripresa durante la fase di rimontaggio dell'apparecchio, una
volta rifinito con una passata di cera scurente. Si possono
notare i poderosi altoparlanti, due ellittici di notevole dimensione.
(Ovviamente uno dei due deve ancora essere rimontato). Nel cerchietto
giallo in basso ho evidenziato il tweeter in grado di riprodurre
le note acute e convogliarle esternamente al ricevitore tramite
due trombe che si possono vedere molto bene nella prima immagine
in alto del retro.
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Vista posteriore dell'apparecchio
una volta estratto dal mobile ma sopratutto ripulito perfettamente
dalla polvere e sporcizia depositata sullo chassis. Si può
notare, come descritto in seguito, l'antenna in ferrite ORIENTABILE
per le gamme delle onde lunghe e medie. Molto completa anche
la dotazione di prese esterne per altoparlanti supplementari,
registratore, antenne..
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Immagine frontale, una
volta rimossa la scala parlante. Tipici i selettori a tasto
a "dente di cavallo" e due raffinatezze, le rotelle
colorate (due rosse ed una verde) comandate tramite pulegge
in grado di indicare per trasparenza sulla scala parlante la
posizione dell'antenna in ferrite interna e gli indicatori di
toni acuti e bassi. Una realizzazione IDENTICA si può
notare su un altro apparecchio di gran classe, il GRUNDIG
3D KLANG sempre prodotto in quegli anni. Un'altra raffinatezza
sono i due indici di sintonia SEPARATI per OM. OL, OC e modulazione
di frequenza.
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Vista dell'apparecchio
dal lato posteriore. Si può notare la notevole quantità
di componenti adoperati, lo schema infatti pur montando non
moltissime valvole è molto curato nei dettagli circuitali.
Evidenziato nel cerchio giallo è la riparazione che ho
dovuto eseguire, ossia la sostituzione del ponte raddrizzatore
al selenio con uno a diodi al silicio. Ovviamente l'originale
è rimasto al suo posto, il pezzo "nuovo" è
solo stato montato con una piccola squadretta di metallo.
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Vista dettagliata del
vecchio ponte AEG e del nuovo, realizzato su basetta millefori.
Sui raddrizzatori al selenio andrebbe aperta una piccola parentesi,
si tratta infatti di componenti abbastanza pericolosi (!!)
in quanto invecchiando rischiano di andare in corto circuito
bruciandosi e generando fumi tossici, rischiando di generare
anche piccoli incendi dentro l'apparecchio. E' per questo motivo
che preferisco sostituirli SEMPRE se prevedo di utilizzare
l'apparecchio qualche volta, lasciandoli stare se invece deve
essere un pezzo da "esposizione" e basta. Per la sostituzione
vanno benissimo 4 diodi "vulgaris" al silicio da 400V
1 ampere, roba da 2 euro in tutto.. In questo caso la diagnosi
per trovare il guasto è stata banale, è bastato
misurare l'anodica senza carico (togliendo le valvole) e verificare
che rimettendole questo valore scendeva da 310V fino a 60V.
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Se avete la necessita'
di sostituire il raddrizzatore originale con uno nuovo potete
sequire questo schema, i diodi collegati cosi' vengono definiti
a "Ponte di Graetz".
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Altra vista dettagliata del ponte di diodi,
assemblato su una semplicissima basetta millefori. |
Questo particolare
ho voluto ingrandirlo perchè curioso, si tratta del
comando di sintonia dove solidale al perno le due ruote
dentate trasmettono il moto ora alla parte per onde medie
e corte, ora alla parte per la modulazione di frequenza.
Tramite questo stratagemma pilotato direttamente dal tasto
"UKW" è stato possibile mantenere
separati gli indici di sintonia così che una volta
trovata una stazione in FM si poteva cambiare gamma d'onda,
"spazzolare" le onde medie, lunghe e corte per
poi tornare alla stessa stazione in FM solo premendo il
tasto..
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Altro particolare degno
di nota, presente solo in apparecchi di classe elevata, si tratta
dell'antenna in ferrite interna RUOTABILE esternamente
tramite la quale è possibile sintonizzarsi meglio sulla
emittente voluta e se vogliamo, poi tramite l'indicatore, verificare
anche da che parte trasmette (tipo una radiotriangolazione).
Tutto il meccanismo ovviamente è realizzato tramite i
soliti rimandi meccanici in filo e pulegge varie. L'indicatore
verde in primo piano è quello che da dietro la scala
parlante serve a verificare l'orientamanto dell'antenna. Come
dicevo prima anche nel GRUNDIG 3D KLANG è presente un
sistema uguale, in quel caso addirittura hanno voluto impreziosirlo
con una lampadina indicante quando l'antenna in ferrite interna
era inserita. Sullo sfondo la immancabile ECC85, doppio triodo
utilizzato come convertitore per la sezione FM. Sul lato sinistro
si può notare un'altra finezza, il condensatore variabile
per onde lunghe medie e corte COPERTO da uno schermo
per impedire che entri polvere tra le lamelle.
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Vista ingrandita
della piastra con tutti i TEST POINT presente sul retro
dell'apparecchio. Da qui è possibile infatti misurare
agevolmente (e tarare) il discriminatore FM, verificare
l'anodica, le tensioni di griglia e la tensione del controllo
automatico del volume (CAV).... Quando si dice la precisione
dei tedeschi.. Non bisogna comunque dimenticare che questo
apparecchio negli anni '50 costava molto e che non tutti
potevano permetterselo..
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Particolare ingrandito
dell'occhio magico, fortunatamente non ancora esaurito...Si
tratta di una EM84, una valvola con indicazione
a settore rettilineo dove all'aumentare della intensità
del segnale ricevuto due bande si avvicinano tra di loro.
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Può sembrare
strano ma la cosa che durante il restauro mi ha creato più
problemi è stata la pulizia dei potenziometri dei
toni acuti e bassi, tutti "gracchianti" in maniera
insopportabile. Sono stato costretto ad aprirli e pulire
con pazienza il contatto strisciante (cursore) del potenziometro.
La parte in grafite l'ho passata leggermente con un cotton
fiock imbevuto di alcool.
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Ecco come si presenta esternamente l'indicatore
di posizione della antenna in ferrite interna. |
Indicatore di una
raffinatezza estrema nella realizzazione di questo ricevitore
sono gli indicatori di tono realizzati tramite un disco
colorato che indica per i toni acuti la chiave di violino
e per quelli bassi la chiave di basso. Spostando il comando
i pallini rossi coprono più o meno il pentagramma...
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Ecco come si presenta
il ricevitore a restauro concluso, è praticamente tornato
come nel 1957. La cosa che colpisce maggiormente in questi apparecchi
"di lusso" è la sonorità che riescono
a dare, suonando davvero bene ed in maniera molto calda ed apprezzabile,
anche solo ascoltando del parlato si riescono ad apprezzare
le più sottili sfumature nella voce dello speaker.
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