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            | Restaurare un radioricevitore 
              a valvole. 
 
  Premessa: 
                Le poche righe che seguono non vogliono essere 
                una presuntuosa semplificazione delle delicate e sapienti operazioni 
                di restauro meccanico di un qualsivoglia apparecchio radio. Le 
                tecniche di recupero/restauro dei mobili di ricevitori a valvole 
                sono infatti analoghe a quelle utilizzate da esperti falegnami 
                per il recupero di mobili antichi, quindi se non ritenete di essere 
                all'altezza dell'opera o non avete esperienza nel settore non 
                procedete subito con un mobile prezioso ed imporante, cercate 
                PRIMA di farvi una idea dell'impegno 
                richiesto facendovi aiutare da qualcuno più esperto di 
                voi.... 
 
  Ricordate 
                che il legno è un materiale "vivo" 
                e che per questo motivo risponderà velocemente ai trattamenti 
                che gli riserverete, sia nel bene, che  ...nel male ! La 
                lettura di una buona guida sul restauro di mobili in legno potrà 
                rivelarsi molto utile, anche per darvi la possibilità di 
                conoscere a colpo d'occhio i materiali di cui è composto 
                il nostro prezioso "contenitore da radio". E' importante infatti 
                capire subito di quali materiali è realizzato il mobile 
                per non rischiare di danneggiarlo irreparabilmente con prodotti 
                chimici o sottoponendolo a lavorazioni non adatte. Mi rendo altresì 
                perfettamente conto che il trattamento che verrà descritto 
                possa risultare per molti esperti restauratori  superficiale 
                e poco ortodosso, l'ideale sarebbe infatti impiegare la GOMMALACCA. 
 
  Purtroppo 
                il trattamento del legno con la gommalacca è tutt'altro 
                che facile e presuppone una notevolissma esperienza sulla tecnica 
                utilizzata e sicuramente non alla portata di un principiante. 
                Posso garantire infatti che il mobile di un apparecchio radio 
                trattato finemente e sapientemente con la gommalacca assume una 
                colorazione ed una levigatezza impareggiabile, non ottenibile 
                con metodi diversi. Inoltre è importante osservare che 
                il restauro di un apparecchio dovrebbe sempre essere effettuato 
                tenendo conto dei materiali e delle tecniche che venivano utilizzate 
                al momento della sua costruzione. Vedere un apparecchio del 1930 
                splendido brillante sotto una coltre di vernice poliuretanica 
                trasparente, beh, meglio qualche segno del tempo in più 
                e meno prodotti chimici.. Ho ritenuto doveroso fare questa premessa 
                per riguardo a tutti i veri "artigiani" del restauro. 
 
  La 
                prima fase dell'operazione di restauro di un qualsiasi apparecchio 
                radiofonico più o meno datato è il ricondizionamento 
                del mobile, solitamente di legno o bakelite, realizzato da veri 
                maestri artigiani quando ancora il costo del lavoro non incideva 
                pesantemente sul costo del prodotto finito.  Inoltre negli 
                anni 30' non era ancora stata inventata la plastica, quindi la 
                soluzione più comoda era per forza il legno, anche perchè 
                dava al ricevitore la possibilità di diventare un vero 
                e proprio componente dell'arredamento delle case di quegli anni. 
                Sovente alcuni interventi richiedono anche che vengano ricostruiti 
                piccoli particolari andati distrutti con il tempo, come certi 
                fregi oppure come più facilmente la sostituzione della 
                tela davanti all'altoparlante. 
 
  Se 
                avete la necessita' di acquistare manopole o fregi particolari 
                in bakelite potete rivolgervi a Marco Manfredini, e' un grande 
                appassionato nonche' valido collezionista (puoi visitare una parte 
                della sua collezione cliccando QUI) 
                che mette a disposizione la propria esperienza in fatto di riproduzioni 
                d'epoca. La lavorazione avviene come una volta, in stampi metallici, 
                riproducendo cosi' ogni tipo di componente rendendolo indistinguibile 
                dall'originale. 
 
  
 Per prima cosa è necessario estrarre tutte 
                le parti elettroniche o meccaniche dal mobile, lasciandolo completamente 
                vuoto. Solitamente per tenere fermo lo chassis ci sono 4 o più 
                viti infilate dal lato inferiore del ricevitore. Prima di estrarre 
                lo chassis all'interno del mobile andranno tolte le manopole o 
                quant'altro che ne ostacoli la rimozione. Quando togliete le manopole 
                fate molta attenzione perchè quelle in bakelite con il 
                grano (vite) di fissaggio spesso sono bloccate e ogni forza che 
                applicate loro potrebbe romperle. Se il grano di fissaggio risultasse 
                bloccato basta spruzzare una MINIMA quantità 
                di CRC o analogo sbloccante per viti ed attendere qualche decina 
                di minuti perchè faccia effetto. Durante l'estrazione del 
                telaio dal mobile fate attenzione che non si stacchi la scala 
                parlante in vetro e
 MAI utilizzare i trasformatori 
                di media frequenza per estrarre l'apparecchio dal mobile,
 NON SONO MANIGLIE !!
 
 
  Spesso 
                mi è capitato di trovare medie frequenze completamente 
                piegate o addirittura spaccate dentro perchè utilizzate 
                per .... alzare il telaio del ricevitore... Ultima ma ovvia raccomandazione 
                è quella di evitare di staccare inavvertitamente fili o 
                cablaggi che poi senza uno schema elettrico risulterebbero problemi 
                di noiosa soluzione.
   
             |  
           
            |   Una volta estratto ogni componente elettronico 
                dall'interno del mobile sarà opportuno togliere anche tutti 
                gli eventuali fregi sia in plastica che in bakelite che dovessero 
                ancora essere presenti. Nella immagine qui a lato potete vedere 
                come deve presentarsi il mobile a smontaggio ultimato. Per togliere 
                l'altoparlante solitamente ci sono 4 o più viti autofilettanti, 
                bisogna però fare attenzione a non rovinare con le dita 
                durante lo smontaggio il cono di cartone dell'altoparlante stesso. 
                Inoltre nei ricevitori con altoparlanti elettrodinamici troverete 
                una discreta quantità di collegamenti che lo uniscono al 
                telaio, collegamenti fatti spesso con fili che basta toccare e 
                si rompono. L'altoparlante è un componente molto delicato, 
                va sempre trattato con la massima attenzione, anche il trasformatore 
                di uscita che spesso è avvitato al suo cestello deve essere 
                maneggiato con estrema cura. Ricordate sempre che un filo staccato 
                senza capire dove era collegato se non si è in possesso 
                dello schema elettrico del ricevitore diventa poi in fase di rimontaggio 
                una perdita di tempo notevole.
 
 
 
 
 
  A 
                questo punto l'interno va pulito molto accuratamente dalla polvere 
                e sporcizia usando un aspirapolvere ed un pennello. In alcuni 
                casi se lo sporco fosse particolarmente tenace consiglio di lavare 
                delicatamente e LEGGERMENTE 
                le parti con acqua e sapone, badando però di asciugare 
                immediatamente ed a fondo il mobile, pena rigonfiamenti e danneggiamenti 
                del legno.... Se dovessero essere presenti fori di tarli (ahime 
                molto frequenti) consiglio un buon trattamento antitarlo utilizzando 
                i prodotti in commercio e tenendo per un paio di giorni il mobile 
                chiuso ermeticamente dentro un sacchetto di plastica da usare 
                come.... camera a gas. Tenete presente che la cura antitarlo deve 
                essere fatta per i TARLI  e non per le persone 
                che abitano in casa... !! I prodotti chimici che userete oltre 
                che essere di odore nauseante possono anche provocare irritazioni 
                e risultare tossici, quindi prestate la massima attenzione ma 
                sopratutto cercate di lavorare sempre in un ambiente molto aereato. 
 
 
  
                A 
                questo punto una passata di carta vetro media (misura 300) vi 
                permetterà quindi di uniformare la superficie ed eliminare 
                eventuali graffi, sempre che non siano troppo profondi. Eventualmente 
                l'utilizzo di un buon stucco per legno renderà possibile 
                eliminare le imperfezioni più evidenti. Ricordate che è 
                importante eseguire la scartatura procedendo SEMPRE nel senso 
                delle venature del legno !! Non esagerate mai troppo con la carta 
                vetro, alcuni mobili venivano impiallacciati con strati molto 
                fini ed il rischio è di trovarsi poi con il legno a vista.
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            |   Una  ottima 
                anzi, consigliata alternativa e molto meno faticosa della carta 
                vetro e' rappresentata dallo sverniciatore, utile per rimuovere 
                ogni traccia delle vernici precedenti. Va 
                utilizzato con tutte le massime precauzioni per le 
                mani e per gli occhi in quanto e' molto caustico ed anche una 
                minima goccia sulla pelle ha effetti irritanti molto fastidiosi, 
                negli occhi poi diventa MOLTO PERICOLOSO. 
                
 Generalmente una mano data a pennello basta, si tratta di attendere 
                una decina di minuti e poi con una spatola si riesce rimuovere 
                la vernice, che viene via molto bene.
 
 Utilizzate questo tipo di prodotto ESCLUSIVAMENTE all'aperto, 
                e' molto tossico, facilmente infiammabile, puo' causare cecita' 
                se a contatto con gli occhi, insomma riassumento in poche parole:
 
 
 ATTENZIONE A QUELLO CHE FATE! LA SICUREZZA INNANZITUTTO
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            |  Se 
                utilizzate il metodo della carta vetrata ricordatevi di non premete 
                troppo durante la svenriciatura, altrimenti potreste lasciare 
                brutti solchi difficilemente eliminabili in seguito. Purtroppo 
                le impiallacciature di alcuni apparecchi se tenuti per lungo tempo 
                in ambienti umidi (cantine o altro) tendono a rovinarsi e "arricciarsi". 
                In questo caso purtroppo non vi è nulla da fare se non  
                tentare di ripiegare il legno nella sua posizione originale poi 
                incollandolo, ma per mia esperienza se il mobile, specie negli 
                angoli, è danneggiato spesso l'impresa diviene impossibile 
                se non eseguita da un vero artigiano del legno. In questi casi 
                comunque MAI buttare l'apparecchio ma provare ad affidarlo a qualche 
                esperto falegname, alcuni di questi sono dei veri e propri artisti 
                e riescono anche a riuscire nelle situazioni più disperate.. 
 
  A 
                questo punto, con eventuale stucco o cera tappabuchi perfettamente 
                essiccata, ripassare come rifinitura con carta vetro, questa volta 
                più fine (almeno una 500) sempre senza esercitare troppa 
                pressione. Adesso, a seconda della tonalità di colore del 
                mobile, potrete trattarlo a vostro piacere con impregnante colore 
                noce (di solito noce scuro) applicato con un pennello a setole 
                morbide. Questo farà tornare piacevolmente a vista le venature 
                originali. Esistono diversi tipi di impregnanti per legno in commercio, 
                l'importante è diluirli molto e dare le pennellate SEMPRE 
                nel senso delle venature del legno. Come detto sopra l'ideale 
                sarebbe trattare il legno con la gommalacca, ma senza una buona 
                esperienza sconsiglio la tecnica, sarebbe meglio prima fare delle 
                prove su pezzi di legno senza alcun valore....
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            |   Una volta seccato perfettamente l'impregnante 
                (almeno il giorno dopo) si deve prendere della carta a vetro ad 
                acqua, quella solitamente usata dai carrozzieri (la 1000), bagnarla 
                abbondantemente e passarla  leggermente sulla superifice 
                del mobile, facendo attenzione a tenerla sempre molto umida e 
                comunque senza  premere troppo. Questo trattamento eliminerà 
                quello che è il "pelo" dello strato di impregnante che 
                avete applicato e vi restituirà un legno perfettamente 
                liscio, come il vetro...  Per asciugare il mobile vanno benissimo 
                i vecchi panni di lana. Come ultimo ritocco una buona passata 
                di cera per legno della stessa tonalità dell'impregnante 
                darà una finitura impeccabile al vostro lavoro! Non commettete 
                il classico errore di volere anticipare troppo i tempi, ossia 
                nella curiosità di vedere finito il vostro restauro non 
                attendere i tempi di essiccazione dei prodotti usati, rovinereste 
                sicuramente tutto. Inoltre lo strato finale di cera deve essere 
                leggero e della stessa tonalità dell'impregnante (noce 
                chiaro o scuro). 
 
 
 
  Talvolta può 
                essere necessaria anche la sostituzione della tela dell'altoparlante 
                spesso troppo rovinata, macchiata o addirittura mangiata dai topi..In 
                questi casi potete trovare ottime imitazioni di stoffe presso 
                quasi tutte le fiere dell'elettronica o addirittura presso alcuni 
                privati che tramite internet ve le possono spedire anche direttamente 
                a casa. L'alternativa temporanera è trovare un buon tappezziere 
                e scegliere il tipo di stoffa che pensate si addica all'aspetto 
                esterno del ricevitore. Personalmente in alcuni casi questi "trucchi" 
                poco nobili hanno prodotto un risultato molto bello da vedere. 
                Nella sezione "restauro della tela" potete trovare alcuni 
                preziosi consigli sul come effettuare la sostituzione.
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            |   Come detto prima non buttate MAI 
                via nessuna parte del ricevitore, anche la vecchia tela conservatela, 
                dentro il mobile c'è sempre spazio da vendere. Potete utilizzare 
                dei piccoli sacchettini in plastica come faccio io al cui interno 
                troveranno posto i componenti "defunti" che sono stati sostituiti 
                per effettuare le riparazioni ed il restauro del caso.. 
 
 
 
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            |   Durante le operazioni di pulizia della parte 
                meccanica, se si decide di "oliare" qualche parte, tasto 
                o altro, FARE MOLTA ATTENZIONE 
                a non fare finire assolutamente il lubrificante nei rinvii della 
                cordina di sintonia, in specialmodo dove il comando manuale trasmette 
                il moto alla funicella, come evidenziato nella immagine qui a 
                lato.
 Se dovessero venire a crearsi slittamenti poi sarebbe necessario 
                smontare TUTTI i meccanismi 
                e pulirli con uno sgrassante (comune alcool va benissimo), ma 
                posso garantirvi che questa sia una impresa davvero noiosa. Nel 
                dubbio meglio una manopola un po' "dura" che perdere 
                1/2 giornata di lavoro...
 
 
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            | 
  Una 
                volta terminate le operazioni di restauro potete riassemblere 
                il ricevitore dentro il mobile facendo attenzione a non scollegare 
                fili o altro. Solitamente prima si rimontano i fregi, la tela 
                dell'altoparlante e quindi l'altoparlante stesso. Ovviamente queste 
                operazioni andranno fatte allorchè siamo strasicuri che 
                la parte elettronica sia perfettamente restaurata e funzionante. 
                Per fare questo è sempre opportuno lasciare a cantare una 
                oretta il ricevitore acceso FUORI dello chassis, questo per assicurarsi 
                che in seguito non ci siano problemi che renderebbero poi necessario 
                nuovamente lo smontaggio. 
 
  
                Reinserito 
                il telaio nel mobile lo fisseremo con le viti che abbiamo tolto 
                e come ultima operazione potremo rimontare le varie manopole. 
                Quando si rimontano le manopole fate attenzione a non stringere 
                troppo i grani di fissaggio (ove presenti) perchè specie 
                le manopole in bakelite tendono a spaccarsi. Se dovessero mancare 
                delle manopole sempre ai mercatini o alle fiere si possono trovare 
                scatoloni pieni di vecchie manopole e con un pò di fortuna 
                si riesce anche a trovare proprio magari quella che ci manca.
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            | 
  Se 
                poi volete perfezionare il vostro restauro ed avete bisogno di 
                decalcomanie da applicare potrete rivolgervi a Marco Manfredini, 
                di seguito riporto un estratto dal suo sito in merito a questa 
                sua attivita', il suo catalogo ed alcune immagini di riproduzioni 
                d'epoca: 
 
  Da 
                oggi finalmente c'è la possibilità di valorizzare 
                le proprie radio d'epoca integrando il restauro con decalcomanie 
                di alta qualità. Le decalcomanie che propongo sono il frutto 
                di mesi di ricerca e sperimentazione. La volontà di realizzare 
                decalcomanie quanto più fedeli alle originali, con tutti 
                i difetti tipici dell'usura, dell'invecchiamento e degli errori 
                grafici dell'epoca, non poteva trovare soluzione nella produzione 
                seriale tramite processi serigrafici o tipografici. Utilizzando 
                invece materiali innovativi e seguendo una procedura lunga e difficoltosa, 
                completamente artigianale, si ottiene un risultato praticamente 
                indistinguibile dall'originale.
 La differenza sostanziale che distingue questo 
                prodotto da tutti gli altri disponibili sul mercato è l'assenza 
                della pellicola trasparente di supporto che circonda normalmente 
                l'immagine e che purtroppo accomuna la decalcomania quasi ad un 
                adesivo. Nel nostro caso invece viene trasferito solo il pigmento 
                colorato, preventivamente trattato affinché una volta applicato 
                risulti completamente coprente; fatta presa, l'immagine viene 
                "spellicolata" e risulterà praticamente priva 
                di spessore. Inoltre è possibile "invecchiare" 
                ulteriormente il risultato ottenuto con prodotti compatibili. 
                La natura prettamente artigianale di questo prodotto consente 
                di accogliere anche richieste specifiche altamente personalizzate 
                (per la produzione anche di un solo esemplare!) senza aumentare 
                i costi, partendo da un originale o una scansione ad alta risoluzione 
                del logo da riprodurre. Questo speciale servizio permetterà 
                di ampliare sempre di più il campionario delle decals disponibili. 
                
 Il prezzo di ogni decalcomania è determinato dalla complessità 
                di ogni singolo esemplare e quindi dal processo produttivo e dalla 
                presenza o meno di oro o argento. Per ulteriori informazioni consulta 
                il Catalogo generale siete alla ricena volta terminate le operazioni 
                di restauro potete riassemblere il ricevitore dentro il mobile 
                facendo attenzione a non scollegare fili o altro. Solitamente 
                prima si rimontano i fregi, la tela dell'altoparlante e quindi 
                l'altoparlante stesso. Ovviamente queste operazioni andranno fatte 
                allorchè siamo strasicuri che la parte elettronica sia 
                perfettamente restaurata e funzionante. Per fare questo è 
                sempre opportuno lasciare a cantare una oretta il ricevitore acceso 
                FUORI dello chassis, questo per assicurarsi che in seguito non 
                ci siano problemi che renderebbero poi necessario nuovamente lo 
                smontaggio.
 
 Potete scaricare il catalogo QUI.
 
 Per contatti:
 Marco Manfredini
 Loc. la Diga2
 55023 Borgo a Mozzano (LU)
 info.taco@inwind.it
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