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Costruttore Marconiphone
Modello 296
Anno di costruzione 1932
Gamme d'onda OM - OL
Valvole montate MX1 VMS4B MHD4 PX4 U12 (Tubi Marconi)
Circuito di ricezione Supereterodina
Alimentazione 110-220 Vca
Dimensioni 46x41x28
Finale audio Triodo PX4 in classe A
Occhio magico Si, ma del tipo "fluid indicator" come spiegato di seguito.

 
Note  

Questa Marconiphone 296 insieme alla Philips Superinductance sono gli esemplari più pregiati della mia collezione. Originale inglese, costruita intorno al 1932 è stata perfettamente restaurata dal sottoscritto come documentato dalle seguenti immagini e rappresenta sicuramente un ricevitore storico a tutti gli effetti.



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Foto scattata la sera stessa dell'arrivo dell'apparecchio a casa. Questo esemplare e' stato acquistato a Lucca durante la fiera antiquaria che si svolge il terzo fine settimana di ogni mese. Non pensavo fosse possibile racchiudere tanta polvere dentro un apparecchio radiofonico...La foto purtroppo non rende giustizia ai chili di polvere "storica" depositata al suo interno. Quello illustrato è un particolare della valvola raddrizzatrice, rigorosamente a riscaldamento diretto, modello Marconi U12. La pulizia dello chassis è stata fatta con aria compressa ed uno sgrassante.

Il mobile in legno molto sporco è stato completamente scartato, ripulito dentro e fuori e trattato con impregnante per legno colore noce scuro. La tela davanti all'altoparlante è stata sostituita, mentre tutti i riporti in bakelite sono solo stati rimossi per pulirli meglio. Al termine una passata di cera prottettiva ha restituito al mobile in legno tutta la sua originale bellezza. In questa immagine potete vedere il mobile prima del suo restauro, che ha richiesto due giorni di lavoro..


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Vista del mobile terminato il suo restauro. La lucidatura è rigorosamente effettuata a gommalacca, passandone come da manuale tre mani provvedendo tra una mano e l'altra ad una asportazione del velo tramite lana d'acciaio finissima. La ceratura (a caldo) ha poi reso molto lucida tutta la sua superfice.

Immagine ripresa nell'emozionante momento del primo collaudo elettrico. Prima di alimentare questi ricevitori "storici" è opportuno sostiuire tutti i condensatori elettrolitici, misurare le resistenze e tutti gli avvolgimenti. Inoltre non si può alimentare il tutto "di botto" con 220V, si deve utilizzare un regolatore di tensione in grado di fare salire poco per volta la tensione applicata all'ingresso della radio. (Da 50v a 220v in circa 15 minuti). Non dobbiamo dimenticarci infatti che i componenti elettronici di questi apparecchi  sono stati sotto tensione l'ultima volta magari anche trenta anni fa..


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Il sistema indicatore di sintonia, alquanto bizzarro, è in pratica composto da una lamella collegata ad un avvolgimento posto in serie alle valvole amplificatrici di MF. Al variare dell'intensità del segnale ricevuto varia chiaramente la corrente assorbita dai tubi e di conseguenza l'angolo di deformazione della lamella stessa. Una lampadina poi proietta sulla scala visibile dall'esterno l'ombra della lamella dando una indicazione visiva della intensità dell'emittente sintonizzata....

In questo ricevitore l'altoparlante come si può vedere, non è dotato di un magnete per generare il campo magnetico necessario al suo funzionamento ma sfutta una bobina avvolta sulla parte posteriore dell'altoparlante stesso. Questo avvolgimento è alimentato dalla stessa tensione anodica, una soluzione tecnica dovuta alla impossibilità per quegli anni di disporre di magneti permanenti di una certa potenza. Il blocchetto che si vede sul lato destro è un condensatore di filtro.


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Vista dello chassis da dietro. Notare le imponenti dimensioni del triodo finale audio PX4. Questa valvola è del tipo a riscaldamento diretto, ossia con il filamento che funge anche da catodo. Per ridurre il ronzio di alternata i progettisti di questa radio hanno introdotto un reostato, visibile sul lato destro della foto, in basso, con il quale era possibile bilanciare il pilotaggio sul filamento rispetto a massa.

Vista frontale con il sistema (pazzesco) di spostamento degli indici sulle due scale parlanti (OM e OL). Mai visto un sistema di cordicelle così complesso. Al centro l'indicatore di sintonia (fluid tuning indicator) come descritto sul Service Manual. Le lampadine che illuminano le due scale parlanti si accendono a seconda della gamma selezionata dal commutatore, che tra la le altre cose, funge anche da interruttote generale di alimentazione.


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Vista dello chassis dal sotto. Singolare la soluzione di chiudete tutti i condensatori in un unico contenitore (condenser box) e mettere tutte le resistenze una di fianco all'altra in maniera ordinata con la possibilità di raffreddarsi prendendo aria dalla apertura posta sotto il mobile. I due contenitori tondi con la vite al centro sono i due trasformatori di MF, molto diversi da come siamo abituati a vederli sulle nostre radio più recenti. La piccola manopola in basso a sinistra fa capo al condenstatore di accordo per adattare l'impedenza dell'antenna, questa una raffinatezza circuitale che la dice lunga su come sia il progetto di questo ricevitore.

Particolare ingrandito del logo "Marconi" presente al centro della parte superiore del mobile. La Marconiphone era una importante azienda inglese fondata nientemeno da Guglielmo Marconi in persona, nel corso degli anni il nome poi venne cambiato in "HIS MASTER VOICE", importata poi in Italia come "La Voce del Padrone".


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